Concessioni balneari, proroga in vista, ipotesi 2024. Sentenza del Tar apre allo slittamento

La scadenza è ancora al 2023, ma tardano i decreti per le gare

Mercoledì 8 Novembre 2023 di Giuseppe Babbo
Concessioni balneari, proroga in vista, ipotesi 2024. Sentenza del Tar apre allo slittamento

JESOLO - Tempo quasi scaduto, concessioni demaniali si profila l’ipotesi di una proroga al 2024. Almeno questa è l’opinione sempre più diffusa tra gli operatori balneari. Al momento la scadenza continua ad essere quella del prossimo 31 dicembre ma se il Governo ha avviato la mappatura del demanio marittimo, a mancare sono ancora i decreti attuativi, ovvero le norme con le quali fare i bandi di gara. Difficile, dunque, che in poco più di un mese e mezzo venga colmato il ritardo accumulato. Anche perché nel frattempo, a creare ulteriore confusione in un contesto a dir poco complicato, c’è una sentenza del Tar Puglia che nei giorni scorsi ha respinto il ricorso dell’Antitrust, dichiarando superate le sentenze dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato a seguito della sentenza della Corte di giustizia europea poiché spetta allo Stato stabilire la scarsità o meno della risorsa demanio marittimo presupposto per l’applicazione della direttiva Bolkestein. A essere affermata è anche la validità della legge 14 del 26 febbraio 2023 Milleproroghe, compreso il riferimento al 31 dicembre 2024 della scadenza delle concessioni vigenti. Per gli operatori balneari equivale ad una nuova speranza per guadagnare ulteriore tempo.
«La sentenza del Tar Puglia è chiara – spiega Lorenzo Vallese, presidente regionale di Fiba-Confesercenti –, entro la fine dell’anno attendiamo un nuovo decreto del Governo per confermare la prorogare la scadenza delle attuale concessioni al 2024. È un anno guadagnato per definire i criteri delle bandi che ormai sono inevitabili ma servono regole chiare che oggi non ci sono: ribadiamo la necessità di stabilire degli indennizzi per quei concessionari uscenti che non dovessero rinnovare le loro concessioni». Un concetto sottolineato anche l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner: «Il Veneto - spiega l’assessore - è l’unica regionale italiana ad avere una legge, la numero 33, che consente di ottenere il rinnovo delle concessioni a fronte di un piano di investimenti. Abbiamo detto al Governo di usarla come modello, introducendo però il criterio del riconoscimento del cosiddetto “avviamento” per i concessionari uscenti con i famosi decreti attuativi. A parole ci dicono che abbiamo ragione ma le norme continuano a mancare. Non è possibile aspettare l’ultimo minuto per decidere come andare a gara. Diciamolo chiaramente: una parte di questo governo in campagna elettorale diceva che ci sarebbero state le proroghe ma oggi si trova in difficoltà. Ai nostri operatori consigliamo di utilizzare la nostra legge, che è ancora valida, per ottenere il rinnovo pluriennale».


SITUAZIONE COMPLICATA
Preoccupata anche Roberta Nesto, sindaca di Cavallino-Treporti e presidente della Conferenza dei sindaci del litorale veneto: «La situazione è complicata e i Comuni oggi sono stati lasciati da soli – dice - questo sta generando confusione: ci sono enti che stanno andando avanti per una strada e altri che stanno aspettando eventuali proroghe. Io dico che servono regole chiare e il prima possibile. Come sindaci della costa abbiamo approvato il regolamento dell’uso demaniale ma questo non basta, servono anche i decreti attuativi per fare i bandi». A Jesolo intanto è stata varata una rivoluzione: con il nuovo Piano particolareggiato dell’arenile gli attuali 31 consorzi verranno dimezzati lasciando spazio alle Unità minime di aggregazione, ovvero soggetti più grandi che rappresenteranno tutti gli attuali concessionari: «Gran parte di questi – spiega l’assessore al Demanio, Alberto Maschio – ha fatto domanda di rinnovo della concessione attraverso la legge regionale 33, da qui a fine anno mi auguro che lo facciano tutti. L’eventuale proroga di un anno sarà alle amministrazioni comunali per preparare i bandi, le gare sono inevitabili». E in questo senso, ad oggi a Jesolo sarebbero due le domande in concorrenza, ovvero due domande per lo stesso spazio. Anche qui, vanno definite le regole per l’assegnazione.
 

Ultimo aggiornamento: 16:59
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