Ciclisti uccisi da automobilisti ubriachi:
uno è stato arrestato, l'altro ancora libero

Domenica 24 Giugno 2012 di Monica Andolfatto
Khaled Messaoud Mezhoud e il luogo dell'incidente sulla Triestina
VENEZIA - Due vittime di automobilisti ubriachi nella stessa giornata, in provincia di Venezia: Khaled Messaoud Mezhoud ha perso la vita a Favaro il giorno del 32esimo compleanno, Lucilla Lazzarin è morta a 60 anni a Spinea. Uno dei due investitori è stato arrestato.



A FAVARO VENETO - Il figlio nascerà tra qualche mese. Ma lui non vedrà mai il primogenito e quel bimbo tanto desiderato dovrà crescere senza papà, travolto e ucciso da un automobilista ubriaco. Un destino crudele quello che si è accanito sulla famigliola algerina che appena da qualche settimana si era finalmente riunita. A Favaro Veneto, in via Monte Celo dove Khaled Messaoud Mezhoud aveva preparato tutto per l’arrivo della moglie in stato di gravidanza, dopo essere riuscito a completare tutte le pratiche burocratiche relative all’immigrazione.



Khaled è morto il giorno del suo trentaduesimo compleanno, mentre tornava dal lavoro, terminato il turno di lavoro in aeroporto. Aveva staccato a mezzanotte. In sella alla bicicletta si era immesso sulla Triestina per rientrare a casa. Un quarto d’ora di pedalata e poi il colpo violento che non gli ha lasciato scampo alcuno. «Non l’ho visto, non l’ho visto» ha ripetuto sotto choc il conducente dell’auto che sopraggiungendo nella stessa direzione, l’ha tamponato, facendolo rovinare a terra, sull’asfalto: Khaled, disarcionato, ha sbattuto il capo, rimanendo immobile, in una posizione innaturale, tragica. L’investitore, sottoposto al test con l’etilometro come da prassi, risulterà positivo: superiore a un grammo per litro di sangue la percentuale rilevata nel sangue, più del doppio della soglia consentita.



Al volante della Fiat Punto che ha travolto la vittima, M.C. 38enne di Mestre, illeso: per lui denuncia per guida in stato di ebbrezza, il ritiro della patente e l’iscrizione quale atto dovuto nel registro degli indagati per omicidio colposo. Il pm ha disposto il sequestro sia della bicicletta che dell’utilitaria.

Ieri mattina, l’ispezione cadaverica da parte del medico legale nell’obitorio dell'ospedale. Quindi la restituzione della salma ai familiari.



A SPINEA - Stava tornando a casa in bicicletta. Forse avrà appena avuto il tempo di sentire il rombo di quel motore che proveniva da dietro e si avvicinava a grande velocità. Poi Lucilla Lazzarin, 60 anni, residente in via Villafranca 110 a Spinea, non ha sentito più nulla. È stata scaraventata a terra, nei pressi della rotonda di Crea, in via della Costituzione a Spinea, dall’urto con la Volkswagen Golf che l’ha centrata in pieno e non ha più ripreso conoscenza.



È morta così, poco prima delle 20 di ieri, quella povera donna che ha avuto la sola colpa di essersi trovata sulla traiettoria di un’auto condotta da un polacco di 25 anni che, dai test eseguiti sul posto dai carabinieri di Mirano, subito intervenuti per i primi soccorsi, è risultato completamente ubriaco. Il giovane, Pawel Victor Czovor, è stato dichiarato in arresto dal magistrato di turno, informato dell’accaduto.
Ultimo aggiornamento: 25 Giugno, 18:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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