14 luglio 1902, il crollo del campanile, lo scultore Bortoli evoca la rinascita

Martedì 13 Luglio 2021 di Riccardo Petito
La scultura nel parco di New York

VENEZIA Il 14 luglio del 1902, precisamente alle ore 9.52, il Campanile di San Marco crollò. Fortunatamente senza lasciare vittime, e neppure la scultura dell'arcangelo Gabriele, opera del Zandomeneghi del 1820 posta alla sommità, riportò ingenti danni. Domani, mercoledì, nella ricorrenza del 14 luglio, un ricordo di tale evento sarà organizzato dallo scultore Giorgio Bortoli: occasione non solo celebrativa, ma dal sapore di forte rinascita urbana post pandemia, da aggiungersi pure alle celebrazioni per i 1600 anni dalla fondazione di Venezia.


L'IDEA
Il titolo Da Venezia a New York passando per una torre di luce, conferma una voluta internazionalità impressa alla serata, che avrà luogo alle 21 proprio in Piazza San Marco, nella Loggetta del Sansovino antistante il Campanile.

Con proiezioni e alcuni interventi. Al Campanile di San Marco, il Paron de casa come è colloquialmente chiamato dai veneziani, Bortoli ha dedicato nel 1999 un celebre monumento. La struttura esterna, in acciaio traforato, ripropone uno dei protagonisti dello skyline di Manhattan: il Metropolitan Life Tower, grattacielo che dal 1909 (fino al 1913 nei guinness come il più alto del mondo) campeggia a New York nel lato sud di Madison Square, ispirato proprio al Campanile di San Marco, compreso il gigantesco orologio. Lo scultore veneziano ha quindi inserito all'interno della scultura una copia del Campanile di San Marco, realizzata in acciaio e vetro di Murano, compreso l'angelo terminale. Incastonata inoltre sempre dentro, quale segno di pace, anche una ricostruita Statua della Libertà, ancora una volta ulteriore simbolico gesto d'unione con la metropoli statunitense.

VIRTUALE
«Ho battezzato questa archistruttura Torre di Luce - ricorda Bortoli - con il significato di un gemellaggio virtuale tra Venezia e New York, città con realtà molto diverse ma in fondo assai simili, la prima con i suoi campanili, palazzi e canali, gli uni accanto agli altri, la seconda con i suoi grattacieli, circondata dall'acqua». Una scultura assai importante, posizionata dapprima su una chiatta ormeggiata dinanzi Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale del Veneto, quindi all'aeroporto Marco Polo all'ingresso delle partenze per i voli internazionali; poi all'Arsenale di Venezia in occasione della Biennale d'Arte del 2003, e ora ad Aviano, in Friuli, nei pressi della base militare USA. Annunciata però, in anteprima, una prossima prestigiosa - e definitiva - collocazione: il Meucci Garibaldi Museum di New York, che ha sede a State Island, grazie ad una donazione dello stesso Bortoli. Recentemente, le cronache locali hanno riportato la notizia dello spiaggiamento al Lido di Venezia, a seguito di una significativa mareggiata, di parte dei mattoni non riutilizzati dopo il crollo del Campanile del 1902, e depositati al tempo nel mare aperto della Laguna: «Ne ho utilizzati alcuni per mie altre opere - conferma Bortoli - e ritengo sia un dovere di ogni veneziano averne cura e celebrare il proprio Paron de casa».
Nella serata di mercoledì nella Loggetta del Sansovino, cui partecipano fra le varie realtà coinvolte la Procuratoria di San Marco, la Fondazione Giorgio Cini, Confartigianato Venezia, Ance Venezia e Concave, dopo la proiezione del video realizzato dal regista Andrea Rizzo, si terrà infine un triplice collegamento in diretta: un triangolo tra Venezia, il Comune di Aviano e una rappresentanza newyorkese del Meucci Garibaldi Museum, che annuncerà l'imminente importante passaggio di testimone della scultura di Giorgio Bortoli.

CHI E' LUIGI BERGAMIN

Non solo Battisti si è sottratto alla giustizia. Anche due suoi compagni di "lotta" se la sono svignata, riparando Oltralpe e trovando un'incredibile protezione in Francia. Sono Luigi Bergamin, ormai sessantenne, di Carmignano di Brenta, che fu l'ideologo dei Pac, e Paola Filippi, cinquantaseienne, di Pionca, il "palo" dell'omicidio Sabbadin.
Luigi Bergamin nato a Cittadella il 31 agosto 1948, ha vissuto per quasi trent'anni con i genitori in via Ronchi, a Carmignano di Brenta. In quel periodo si è laureato in economia e commercio ed ha svolto anche il servizio di leva come ufficiale di complemento ad Udine. A metà degli anni Settanta si è trasferito a Cinisello Balsamo dove ha conosciuto Enrica Migliorati, vicina a "Prima Linea", che parteciperà all'omicidio del maresciallo Santoro. Insegnante di ragioneria al centro professionale "Martin Luter King" di Melzo, è stato uno dei principali animatori dei Pac. Sulle sue spalle giace ineseguita una condanna a venticinque anni per associazione sovversiva, banda armata, concorso in omicidio.

Il 28 settembre 1985 era stato arrestato dalla polizia di Parigi ma poi rimesso in libertà. A distanza di qualche mese era nuovamente finito nella rete degli investigatori transalpini: dopo otto giorni di carcere aveva però ottenuto la libertà vigilata in attesa della richiesta di estradizione avanzata dal Ministero di Giustizia. Ma ancora una volta era riuscito a farla franca. Riarrestato nel dicembre 1990, la chambre d'accusation francese aveva negato l'estradizione. 

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