Venezia, artisti di strada: 100 strumenti musicali sequestrati e finiti al macero. Il capo dei vigili: «È la regola per chi non paga la multa»

Martedì 30 Agosto 2022 di Tomaso Borzomì
Venezia, artisti di strada: 100 strumenti musicali sequestrati e finiti al macero. Il comandante della polizia locale: «È la regola»
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VENEZIA - Strumenti distrutti, ma lo prevede la legge. A spiegare cosa succede in caso di violazione della normativa e non pagamento di una sanzione è il comandante dei vigili Marco Agostini, che ammette di aver portato a distruzione anche strumenti musicali: «Non so nello specifico quanti, ma si tratta di quelli che non pagano la sanzione o sono recidivi specifici».

Il numero uno della polizia locale chiarisce: «Se cogliamo una persona che suona per strada abusivamente, scatta il sequestro dello strumento. A quel punto, se si paga la sanzione, la violazione si estingue e contestualmente avviene la restituzione. Altrimenti se non avviene il pagamento o se si viene colti ancora, c’è la confisca del bene poi distrutto».

La polemica

Il consigliere comunale del Pd, Paolo Ticozzi, accusa il Comune di dare, così, un brutto segno: «L’attuale regolamento per l’arte di strada, che mi sto battendo per far cambiare, ha permesso la distruzione di un centinaio di strumenti musicali in 5 anni dal 2017 al 2021 come ho potuto verificare con un accesso agli atti. Capisco le sanzioni per chi non rispetta le regole, ma che figura fa una città a distruggere strumenti musicali? A livello simbolico è gravissimo». La risposta di Agostini è nella legge: «È la norma 689/81 sulla depenalizzazione del procedimento sanzionatorio amministrativo. Onestamente, non so cosa abbiano a lamentarsi se applichiamo la legge». Il comandante conclude: «In questi casi interveniamo quando qualcuno ci chiama, sui musicisti di strada, quando c’è chi disturba, allora sanzioniamo, dopodiché sta a lui valutare cosa fare».

Patrimonio

Ticozzi se la prende anche con l’assessore Paola Mar, con delega al Patrimonio, “rea” di non aver ancora formulato un nuovo regolamento: «Va ancora avanti con annunci sul parto “imminente” del nuovo regolamento, siamo ormai a due anni dall’interrogazione con cui chiedevo venisse riformulato, a cui l’assessora rispose ad aprile 2021 che era in dirittura d’arrivo, ad oggi non ci siamo ancora, una gestazione con tempi incomprensibilmente esagerati». Chiamata in causa, Mar chiarisce: «Abbiamo investito questo tempo nel miglioramento delle procedure di sburocratizzazione. Ci si iscrive, si decide dove andare e il tutto diventa più agevole. Per le tempistiche, c’è stata una pandemia di mezzo. Anche perché gli artisti di strada suonano per i passanti, ma se non ce ne sono, per chi operano? È stato anche spostato il regolamento sui flussi turistici, diciamo che era prioritario intervenire su altri fattori, come per esempio le scuole».

Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 10:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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