Archivio Naya, progetto digitale per 25.000 foto antiche di Venezia

Mercoledì 14 Dicembre 2022 di Francesca Catalano
Archivio Naya, progetto digitale per 25.000 foto antiche di Venezia

VENEZIA - Gli scatti fotografici di Carlo Naya (Tronzano Vercellese 1816 - Venezia 1882), il famoso fotografo noto per le poetiche vedute dedicate a Venezia, continueranno a parlare alle nuove generazioni grazie ad una serie di iniziative decise dal Comune di Venezia per la valorizzazione e recupero dell'Archivio storico Naya-Bohm.

L'Archivio, oggi Bene Nazionale del Ministero dei Beni Culturali, di cui sono proprietarie Camilla Nicolai e Margherita Turio, è costituito da circa 25 mila lastre di vetro, in parte digitalizzate, che immortalano Venezia e la quotidianità dai primi anni in cui Naya aprì la sua attività nel 1862. Carlo Naya, piemontese di nascita, si laurea in legge a Pisa e successivamente viaggia in Italia, Europa, Egitto e Medio Oriente e proprio a Costantinopoli apre il suo primo studio fotografico. Solo successivamente si insedia a Venezia da cui ne rimane folgorato aprendo nel 1867 il suo negozio in Piazza San Marco.


IL SUCCESSO
Negli anni Naya conquista medaglie alle Esposizioni Internazionali e ha corrispondenti da molte capitali europee. È anche il fotografo del re, con l'esclusiva per la ripresa dei grandi eventi a Venezia. Quando muore nel 1882 la ditta resta aperta fino al 1918 e parte del suo Archivio viene ceduto a Osvaldo Böhm. Nelle sue fotografie Naya richiama sia la tradizione vedutista veneziana che l'innovazione fotografica del tempo. Tra la fine dell'800 e gli inizi del 900 il suo studio fotografico è uno dei più importanti a Venezia e in Italia, con un ampio mercato internazionale. Naya compone negli anni un vero censimento visivo dei particolari e delle anime che popolano la città sull'acqua che tanto lo affascina. Se nei primi scatti la figura umana è pressoché rara, con l'evolversi delle tecniche fotografiche le sue fotografie poi si popolano di veneziani e attimi di vita autentica. Con grande abilità tecnica Naya inizia così a costruire piano piano un Archivio prezioso di ricchezze ambientali, artistiche e architettoniche della città e della sua laguna, dando vita ad un pezzo straordinario di storia della fotografia. «Colpiscono in particolare in Carlo Naya gli scatti più popolari in cui riprende con sentimento pescivendoli, gondolieri e uomini e donne del popolo. - ha detto Simone Padovani, fotoreporter incaricato della digitalizzazione dell'Archivio Naya-Bohm - La sua è una poesia unica in cui traspare tutta la sua umanità e il suo speciale rapporto con le persone».


IL PROGETTO
L'Archivio storico Naya-Bohm è il più grande e integro archivio nazionale di fotografia italiana: «Un importante documento storico che mantiene la sua identità e merita di essere valorizzato e fatto conoscere - dice Padovani. - L'intento è mettere in sicurezza le lastre dell'epoca e digitalizzarle: già 1500 sono state messe su supporto digitale in un anno di attività e sono già visibili al sito www.nayaphotocollection.it. Quindicimila lastre parlano dei principali fatti avvenuti in città in quegli anni: il crollo del campanile e la sua successiva ricostruzione, la testimonianza delle acque alte e le immagini che mostrano una città popolare. Cinquemilamila lastre sono dedicate alla Basilica di San Marco e altrettante all'Accademia. Parallelamente al lavoro digitale si sta predisponendo l'inventario delle immagini, anche attraverso un crowdfunding Adotta una lastra» a partire da 35 euro. Al lavoro collaboreranno anche alcuni studenti grazie ad un accordo con Fondazione Venezia. Oltre alla campagna di restauro fra una settimana sarà online anche un nuovo volume che prende le mosse dall'ultima pubblicazione di Naya del 1875, intitolata Ricordo di Venezia. Oggi l'Archivio, dopo che nel 2019 aveva subito i danni dell'Acqua Granda, è stato trasferito a Marghera e si sta lavorando ad una mostra nel 2023. «Si tratta di un patrimonio che va assolutamente riscoperto e valorizzato. - ha detto l'assessore al Turismo, Simone Venturini - Ci sembrava corretto che la città tributasse alle opere di Carlo Naya la dovuta attenzione. Da parte del Comune piena disponibilità a far conoscere le iniziative dell'Archivio».

 

Ultimo aggiornamento: 16:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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