Nessuno la sente per giorni, trovata agonizzante in casa: ex impiegata Inps muore in ospedale

Mercoledì 26 Maggio 2021 di Lorenzo Mayer
Lilia Montagni
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LIDO DI VENEZIA - Da circa una settimana non rispondeva al telefono, nè al campanello di casa. Quando, lunedì pomeriggio, i soccorritori sono entrati in casa, sfondando la porta dell’abitazione, l’hanno trovata, in condizioni molto gravi, in uno stato di incoscienza, ma ancora in vita. Subito intubata è stata portata in ospedale. L’illusione di averla salvata, purtroppo, è durata poco, perché la donna ieri mattina è deceduta.

SOLITUDINE
È morta così, in solitudine, e dopo alcuni lunghi giorni di agonia, Lilia Montagni, 80 anni, del Lido. Abitava in via dei Coralli, una laterale del lungomare Marconi. Una storia che fa male perché avvenuta non nelle periferie di una grande metropoli, ma in una piccola isola come il Lido, dove ci si conosce un po’ tutti. Ma dove questi drammi, purtroppo, non sono infrequenti. A quanto pare qualcuno, tra i vicini, aveva anche le chiavi dell’appartamento, ma nessuno ha pensato di andare a verificare cosa fosse successo all’interno. A chi voleva bene a Lilia, ora resta il pensiero che, se si fosse intervenuti qualche giorno prima, si sarebbe, forse, potuta salvare una vita. In particolare è staro fondamentale l’interessamento di un’amica dell’anziana, che, non riuscendo a rintracciarla da alcuni giorni ha dato l’allarme, temendo che le fosse capitato qualcosa di grave. Probabilmente il cellulare aveva la batteria completamente scarica e per questo risultava sempre irraggiungibile.

CARATTERE SCHIVO
La signora aveva, per suo stile, un carattere molto schivo e riservato e per questo non è stato facile cercare di risalire agli ultimi contatti. È partito un “tam tam” tra le poche persone che frequentava per andare a fare le spese o per le piccole commissioni quotidiane. Inizialmente una delle ipotesi è che fosse ricoverata in ospedale per alcune cure, ma anche questa eventualità è tramontata dopo alcune verifiche che hanno accertato che l’ultima degenza ospedaliera risaliva al 2016. A quel punto l’amica che per prima aveva dato l’allarme si è mobilitata per rintracciare qualche parente. Fino a lunedì quando una nipote, con la polizia di stato, si è presentata al campanello dell’appartamento e non ricevendo, per l’ennesima volta, risposta, è stato sfondato l’ingresso. La signora era viva, ma in uno stato “comatoso”.
L’équipe del Suem “118” ha cercato di stabilizzarla con l’intubazione e il ricovero nel reparto di Rianimazione dell’ospedale civile, ma purtroppo il quadro clinico era ormai pesantemente compromesso. Lilia, in gioventù, era stata prima infermiera, poi anche caposala in alcuni istituti di cura in giro per l’Italia, tra i quali il “Fornaini” di Roma e anche in alcuni sanatori gestiti dall’Inps. E proprio negli uffici amministrativi dell’Inps, una volta arrivata a Venezia, aveva concluso l’attività amministrativa, fino alla pensione. 
Non è ancora stata fissata la data dei funerali. 

Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 09:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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