Studentessa modello muore di anoressia dopo un calvario lungo dieci anni

Venerdì 23 Ottobre 2020 di Alvise Sperandio
Studentessa modello muore di anoressia dopo un calvario lungo dieci anni
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MESTRE - Ha destato grande commozione, a Carpenedo, la notizia della morte di Chiara Fregonese, vinta dall’anoressia ad appena 33 anni, nel cuore della sua gioventù e mentre coltivava tanti progetti. Una ragazza solare, brillante, piena di vita, che da un decennio si era trovata a combattere con tutte le sue forze questo male oscuro, senza riuscire a trovare rimedio.

La piangono, disperati, la madre Antonella Pampagnin e il padre Mirco, residenti in un condominio di via San Donà, che l’avevano come figlia unica e hanno fatto di tutto, specialmente negli ultimi anni, per sottrarla al suo tragico destino.


«Chiara si era diplomata al liceo scientifico Bruno a pieni voti, poi si era laureata in Economia all’Università di Ca’ Foscari con 110 e la lode. Quindi era partita per l’estero, per un’esperienza di lavoro in Lussemburgo, dove aveva raccolto parecchie soddisfazioni», racconta la mamma. A seguire si era trasferita in Svizzera, per un altro impiego, e anche lì aveva avuto modo di coltivare una delle sue principali passioni, le lingue, parlando benissimo l’inglese e il tedesco. «Purtroppo però, col trascorrere del tempo, quel problema che covava dentro e che fin lì non aveva dato particolari segnali di manifestazione, ha iniziato a venire fuori – continua la mamma –. La malattia ha camminato in maniera subdola. Chiara ha dovuto affrontare diversi ricoveri, purtroppo qui a Mestre c’è nulla di specifico per curare questo tipo di disturbo. È stata seguita anche privatamente. Lei ha avuto forza e coraggio, ha sempre cercato prima di tutto di non far soffrire noi».


Eccellente negli studi, questa giovane amava viaggiare e partecipare a iniziative di tanti tipi: dai festival tematici, alle conferenze, fino alle mostre d’arte, in giro per diverse città. «Una propensione alla ricerca e all’approfondimento culturale che non ha mai smesso di coltivare – prosegue la mamma – Nostra figlia era per natura curiosa, con noi sempre affettuosa, si faceva sentire molto vicina anche nel periodo in cui è stata all’estero. Ha cercato di dare il meglio in ciò che più la interessava». Poi, attorno ai 22 anni, aveva fatto capolino l’anoressia, sebbene in precedenza la ragazza non avesse mai dimostrato particolari preoccupazioni per la linea o volontà di perdere peso. «Gli ultimi anni sono stati molto duri. È una malattia difficile da affrontare. Quest’estate Chiara si era rivolta a un centro specialistico, poi si è sentita poco bene ed è stata ricoverata all’ospedale di Schiavonia dove infine è mancata», conclude, affranta, la mamma. In molti che si sono imbattuti nella sua epigrafe appesa alle vetrine dell’impresa di onoranze funebri Busolin di via San Donà e in piazza Carpenedo, sono rimasti colpiti nel vedere scomparsa una ragazza di soli 33 anni, dall’aspetto elegante. Il funerale sarà celebrato domani alle 10 ai Santi Gervasio e Protasio, quindi il feretro sarà cremato. 

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