MESTRE - I cantieri saranno quattro e non uno, opereranno in contemporanea e con una grande quantità di mezzi pesanti per fare in tempo a finire la bretella ferroviaria dell'aeroporto entro i termini prefissati e non perdere i finanziamenti del Pnrr, ossia entro la fine del 2025, prima dell'avvio delle Olimpiadi invernali.
MODIFICHE
Ad esempio i due sottopassi che in origine dovevano essere cavalcaferrovia, uno lato bivio ferroviario per Venezia e l'altro lato bivio per Trieste lungo via Bosco Costa: il primo sarà solo ciclabile e pedonale perché c'è un problema di quote tra l'infrastruttura e il terreno, il secondo anche per le auto. Poi c'è la strada di collegamento con l'antico borgo agricolo di Ca' Litomarino, spostata per mantenere in piedi i tre edifici che non verranno demoliti e saranno ceduti al Comune che deciderà quali attività sociali e culturali installarvi. E, ancora, sarà aumentato il numero dei bacini di laminazione per evitare allagamenti. Rispetto al progetto iniziale, inoltre, verrà ulteriormente ridotto l'utilizzo della viabilità locale per i mezzi pesanti costruendo altre piste di cantiere. Per quanto riguarda la sottovia sulla Venezia Trieste per mettere in collegamento la parte nord di Dese con i terreni che verranno ingabbiati dal triangolo costituito dai binari dello svincolo della bretella e quelli della linea Venezia Trieste, è stata aggiunta anche se il cantiere verrà gestito all'esterno dell'appalto complessivo ma l'opera sarà comunque pronta assieme a tutte le altre entro fine 2025. Infine c'è l'accordo con il Comune che si è impegnato a realizzare subito la viabilità per il Bosco dello Sport, in modo che le imprese potranno utilizzarla per i cantieri della bretella. Anche rispondendo alle domande dei consiglieri del Pd e di Tutta la città insieme, i responsabili delle Ferrovie hanno assicurato l'impegno per ridurre il più possibile i disagi per i residenti, soprattutto di Dese e di Tessera, sia con l'attenzione alla viabilità per i mezzi pesanti, sia verso l'ambiente. In proposito 12 mesi prima dell'avio dei cantieri è stata "fotografata" tutta l'area per verificarne lo stato e confrontarlo con i rilievi che verranno effettuati durante i lavori e, alla fine, per altri sei mesi: aria, acque superficiali e sotterranee, paesaggio, rumore, suolo e sottosuolo, vegetazione e fauna.
AMBIENTE
Per quanto riguarda la flora si prevede di abbattere aree boscate per 15 mila metri quadrati e di piantumarne, alla fine, per 25 mila metri quadrati; inoltre le Ferrovie sono d'accordo con la richiesta della Città Metropolitana di piantare alberi anche nella fascia interclusa di 30 metri tra la bretella autostradale e quella ferroviaria. Rfi nega, invece, di aver a che fare con l'abbattimento di altri 220 alberi in corso nell'area aeroportuale a lato di viale Galilei: quello è attuato da Save, gestore del Maco Polo, per far posto a un nuovo parcheggio da 800 posti auto. Per ridurre l'impatto con il territorio è stato deciso, inoltre, di spargere su un'area molto estesa il milione e 300 mila metri cubi di terre che saranno estratte dalla galleria: 300 mila metri cubi andranno a bonificare un'ex discarica di Acegas e il resto sulle terre di Save Agricola con uno spessore di poche decine di centimetri per consentire, già l'anno dopo, di riprendere le coltivazioni.