​Gestisce l’osteria da quando aveva
3 anni: la singolare storia di Renato

Sabato 26 Dicembre 2015 di Paola Treppo
Danilo e Renato Negro
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LUSEVERA (Udine) - C’era una volta, a Lusevera, il borgo di Villanova delle Grotte, con 700 abitanti e due osterie. Adesso il borgo, noto in tutta la regione Friuli Venezia Giulia per le sue cavità turistiche, di residenti ne conta non più di 80 anche se vanta un piccolo record: in tutto il borgo, infatti, sono attivi quattro locali pubblici, tre dei quali offrono non solo servizio di bar ma anche di ristorazione.

Cento anni
Il più vecchio punto di ritrovo di Villanova, un po’ la memoria storica della frazione, è “La Zucule”, il primo, in tutta l’area dell’Alta Val Torre, a essere accatastato come “osteria”, al tempo. Da allora a oggi sono passati cento anni e il profumo della storia di questo “luogo sulla sommità”, il “zuc”, da cui prende nome l’insegna, festeggia quindi un secolo di servizio a favore della comunità.

La trattoria, rimasta originale, semplice e autentica, è gestita da due fratelli, entrambi nativi di Villanova, Renato e Danilo Negro, di 60 e 57 anni. Fortemente legati al loro territorio, curano la cucina e l’accoglienza con passione e competenza, cortesia e disponibilità, anche per chi chiede di poter pranzare o cenare al di fuori degli orari “massimi”.

Troppa burocrazia
«Tutto è diventato più difficile, negli ultimi anni - dicono -, sia per la crisi, che porta la gente a mangiare a casa piuttosto che fuori, per risparmiare, che sul fronte burocrazia, per i continui appesantimenti normativi cui un locale pubblico è tenuto ad adempiere. Un tempo avevamo anche delle camere, per il pernottamento: 20 euro a testa per una stanza e la prima colazione. Ma con quella cifra non ce l’abbiamo fatta a "starci dentro", perché più sarebbe costato installare tutto il sistema informatico per comunicare alla questura, in tempo reale, i dati degli ospiti. Andiamo avanti fino a che non ci faranno chiudere, massacrati da una disattenzione per la montagna che non risparmia nessuno e che sembra fatta apposta per penalizzare chi ha scelto di continuare a vivere nella sua terra, senza emigrare».

Una storia da film
Un secolo fa la trattoria era un’osteria con tavola calda; poi, 60 anni fa, il padre di Renato e Danilo, Giovanni Cesare Negro, ha deciso di comprare i "muri" e attività, che ha portato avanti con la moglie Elena Albina Giusto, di Chialminis di Nimis. «Facendo quel passo - ricorda Renato che da giovane, come suo fratello, ha frequentato la scuola alberghiera -, mio padre voleva forse mettere la testa a posto dopo una vita “pericolosa” passata a lavorare in miniera, all’estero, e poi in regione, a far saltare rocce con le mine, anche per aprire la strada che porta a Villanova». Quando muore a seguito di un infortunio, la licenza del locale passa a Renato che, in quel momento, ha solo 3 anni. Sarà mamma Elena a rilevarla, portando avanti la trattoria, fino a che i due fratelli non la gestiranno da soli, il 4 febbraio 1984.

“La Zucule” propone piatti semplici e genuini, come il pollo in umido o il cinghiale in salmì. In sala c’è Renato, in cucina Danilio, che ha sempre fatto il cuoco di professione. Persone squisite, come la loro tavola.
Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 11:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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