Luogo di sacrificio e di cerimonie pagane: il tempietto sulle 3 strade

Sabato 9 Giugno 2018 di Paola Treppo
Il misterioso sacello di San Gaetano da Thiene all'incrocio di tre strade, a Campolongo Tapogliano
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CAMPOLONGO TAPOGLIANO (Udine) - Esiste un sacello, nel comune di Campolongo Tapogliano, le cui origini simboliche sono antichissime, certamente preromane. Anche se la sua costruzione risale alla prima metà dell’Ottocento, infatti, il sacello di San Gaetano da Thiene, affonda le radici in un sapere e in un sentire che riporta alle divinità pagane protettrici della famiglia, i “lari”, poi protettrici dei viandanti e di colore che si recavano in visita a quella famiglia.
 

 


Un rarissimo esempio di altare preromano
Si tratta di un rarissimo esempio in Friuli della tradizione che, in antichità, portava a edificare sacelli e cappelle, più propriamente compitali, nei punti in cui si incrociavano tre strade, esattamente al centro dell’incrocio. Quello di San Gaetano, un santo nato a Vicenza dalla nobile famiglia dei Thiene nel 1480, era stato voluto, non a caso, a Tapogliano, vicino alla splendida Villa Pace, da una famiglia benestante del posto. Non certo dalla Chiesa locale.

Ignoto l'autore 
A commissionare i lavori, allora, erano stati i nobili Signori de Canussio, il cui ramo, in zona, poi si estinse. Solo allora il sacello passò alla Parrocchia, che ne è diventata proprietaria. L’autore di questo compitale, realizzato in stile neogotico, è rimasto ignoto. A conferma che si tratta di una costruzione legata ai sacelli edificati anticamente sui crocicchi, per motivi di protezione degli dei pagani, c’è la sua storia. Non si hanno notizie, infatti, di pratiche religiose tramandatesi dalla data della sua realizzazione, l’anno 1855.

La celebrazione del 7 agosto
Poi, come accade spesso, a questa cappella chiusa su tutti i lati a eccezione della porta di ingresso, riparata da un tetto merlato, è stata legata una ricorrenza religiosa squisitamente cristiana. Nella ricorrenza del santo, infatti, il 7 agosto, la comunità celebra ogni anno una funzione religiosa, officiata dal parroco. La partecipazione dei fedeli, tuttavia, trascende le origini votive di questo che è divenuto, negli anni, una sorta di piccolo santuario. Il sacello è stato restaurato col contributo della Fondazione Crup nel 1955, in occasione del primo centenario della costruzione e, una seconda volta, in parte, 1984. L’ultima opera di miglioria è stata eseguita nel 2009.

A forma di prisma, a base pentagonale
Oggi si presenta in ottimo stato di conservazione. La struttura è alta quasi tre metri, ha una forma di prisma con una base pentagonale il cui perimetro è di quasi 7 metri e mezzo. I muri che lo compongono sono in mattone e pietra; il pavimento è in cotto. Gli interni sono spogli e fino ad alcuni decenni fa era stata sistemata una statua in cartapesta e gesso, poi trafugata. Adesso, a decorare una parete, un dipinto naif molto recente che raffigura un santo.

Luoghi di sacrificio e di cerimonie pagane
I compitali a volte, in antichità, venivano costruiti anche all’intersezione tra due strade, ma il crocicchio, che riporta a tre vie, era lo spazio in ogni caso privilegiato. I tempietti divennero luoghi di sacrificio e cerimonie pagane dedicate alla protezione e alla “guardia” della famiglia e, poi, dello stesso incrocio delle tre strade.

Su un terremo tormentato dalle acque 
«Per capire se l'area su cui sorge questa curiosa costruzione fosse usata in precedenza - dice lo scrittore e storico locale Giulio Tavian, che ha pubblicato diversi libri su queste zone della Bassa Friulana -, bisognerebbe eseguire alcuni sondaggi archeologici.
C'è da dire che qui su quella che era la vecchia strada che portava a Romans prima della costrizione dell'autostrada, il territorio subì profondi mutamenti per il deviare dei torrenti, tra cui il Torre».

Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 15:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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