UDINE - Sono un uomo distrutto, un uomo distrutto, lasciatemi andare. Solo questa frase per confessare alle vittime della rapina compiuta che lui non era un malvivente per professione, ma un uomo disperato e afflitto da problemi economici.
«Sono un uomo distrutto, un uomo distrutto, aiutatemi». Solo questa frase per confessare alle vittime della rapina compiuta che lui non era un malvivente per professione, ma un uomo disperato e afflitto da problemi economici. Succede alle 11.50 di ieri, protagonista un uomo sulla settantina d'anni che si è presentato all'ufficio postale di Tricesimo con il volto coperto da una calzamaglia.
L'individuo si è diretto verso la cassa chiedendo che gli venissero consegnati tutti i contanti disponibili. Attimi di concitazione, caratterizzati da gesti rabbiosi di quell'uomo che ha gettato a terra il materiale pubblicitario sul banco, ma lasciando intendere che non era armato. La cassiera ha quindi prelevato millecinquecento euro e li ha inseriti in una busta consegnandoli al rapinatore. Questi si è girato, ha compiuto pochi passi, mentre lo sguardo della direttrice e di un cliente si sono incrociati per trovare un'intesa e bloccare l'uomo. Un urto per sbilanciare l’anziano malvivente, al quale è sfuggita di mano la busta con il denaro, e poi l'intervento della direttrice dell'ufficio postale che ha tentato di immobilizzarlo. Pochi minuti, lunghissimi, nei quali la cattura sembrava cosa fatta e invece il fallito rapinatore è riuscito a liberarsi, dinanzi allo sguardo via via sempre più quasi intenerito del dirigente postale e dei clienti.
Dalla calzamaglia uscivano i capelli bianchi di un uomo vestito in jeans e camicia che ha dichiarato le sue difficoltà definendosi a ripetizione un uomo distrutto. È fuggito, sparendo nel nulla, senza neanche un euro e braccato da una ventina di carabinieri. Dell'anziano, però, ancora nessuna traccia.
Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 16:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Sono un uomo distrutto, un uomo distrutto, aiutatemi». Solo questa frase per confessare alle vittime della rapina compiuta che lui non era un malvivente per professione, ma un uomo disperato e afflitto da problemi economici. Succede alle 11.50 di ieri, protagonista un uomo sulla settantina d'anni che si è presentato all'ufficio postale di Tricesimo con il volto coperto da una calzamaglia.
L'individuo si è diretto verso la cassa chiedendo che gli venissero consegnati tutti i contanti disponibili. Attimi di concitazione, caratterizzati da gesti rabbiosi di quell'uomo che ha gettato a terra il materiale pubblicitario sul banco, ma lasciando intendere che non era armato. La cassiera ha quindi prelevato millecinquecento euro e li ha inseriti in una busta consegnandoli al rapinatore. Questi si è girato, ha compiuto pochi passi, mentre lo sguardo della direttrice e di un cliente si sono incrociati per trovare un'intesa e bloccare l'uomo. Un urto per sbilanciare l’anziano malvivente, al quale è sfuggita di mano la busta con il denaro, e poi l'intervento della direttrice dell'ufficio postale che ha tentato di immobilizzarlo. Pochi minuti, lunghissimi, nei quali la cattura sembrava cosa fatta e invece il fallito rapinatore è riuscito a liberarsi, dinanzi allo sguardo via via sempre più quasi intenerito del dirigente postale e dei clienti.
Dalla calzamaglia uscivano i capelli bianchi di un uomo vestito in jeans e camicia che ha dichiarato le sue difficoltà definendosi a ripetizione un uomo distrutto. È fuggito, sparendo nel nulla, senza neanche un euro e braccato da una ventina di carabinieri. Dell'anziano, però, ancora nessuna traccia.
