Udinese, Gotti riparte contro il Torino la prima squadra battuta all'esordio in panchina

Martedì 16 Giugno 2020 di Stefano Giovampietro
Luca Gotti allenatore dell'Udinese

Torino-Udinese, il prossimo martedì sera, sarà una partita di calcio tutta particolare per tutta l'Udinese. E lo sarà in particolare per l'allenatore Luca Gotti. Sì, perché nel girone di andata, alla Dacia Arena, per l'ex assistente di Maurizio Sarri al Chelsea fu la prima partita sulla panchina della squadra friulana da allenatore in prima. E non ancora per l'esonero di Igor Tudor, bensì per la squalifica dell'allenatore croato, che nella precedente partita, a Firenze contro i Viola, aveva esagerato nelle proteste quasi invadendo il campo da gioco. Una squalifica confermata dal giudice sportivo che relegò l'ex Juventus in tribuna e lasciò via libera in panchina allo stesso Gotti, ignaro che quella non sarebbe stata l'unica partita alla guida di De Paul e compagni.
CROLLO TUDOR
I 180 minuti successivi, consumatisi nel giro di 72 ore tra il 27 e il 30 ottobre, segnarono in negativo il destino di Tudor in serie A. Troppi gli 11 gol presi in due partite contro Atalanta a Bergamo e Roma in casa. Un 7-1 in casa della truppa di Gasperini e uno 0-4 senz'appello in casa contro i giallorossi di Fonseca fecero svanire le ultime tracce di fiducia della dirigenza bianconera per l'allenatore croato, che era stato bravo a salvare due volte l'Udinese, ma non altrettanto incisivo a dare la sua impronta partendo dal ritiro estivo. E così la squadra venne affidata a Luca Gotti, capace di vincere subito a Genova: una vittoria importantissima, ma che non fu la prima, perché proprio contro il Torino già erano arrivati i tre punti. Con la consueta eleganza e signorilità, Gotti dribblò tutti i complimenti del post-gara, nonostante quei tre punti acciuffati con l'inzuccata di Stefano Okaka furono, e sono tutt'ora, davvero molto pesanti. D'altronde, lo ha sempre detto lo stesso allenatore, il compito del secondo è quello di farsi sempre trovare pronto e operativo in caso di bisogno da parte della società, per ogni evenienza. E così è stato contro il Torino, e altrettanto dopo, quando, dopo un'intensa opera di convincimento, il dt bianconero Marino è riuscito a togliere dalla testa dell'attuale tecnico tutti i dubbi relativi a ricoprire il ruolo di primo allenatore.
EFFETTO GOTTI
Dalla vittoria contro il Torino all'esordio in panchina fino al lockdown per coronavirus, ben 21 punti dell'Udinese (sui 28 complessivi) hanno portato la firma di Luca Gotti, che tornerà a sedersi in panchina ancora con il Toro di fronte, anche se con un dirimpettaio diverso, visto che dall'altra parte della trincea Cairo ha dato il benservito a Walter Mazzarri per affidare la squadra a Moreno Longo.

Ed è stata proprio la tranquillità e la serenità della persona, prima ancora che del professionista, ad aver convinto la famiglia Pozzo a confermare Gotti alla guida tecnica della squadra, facendo bene. Con il senno di poi, infatti, quella vittoria meritata contro il Torino, in mezzo a tre sconfitte pesanti, aveva fatto vedere come la squadra fosse riuscita a esprimersi con maggiore fluidità e tranquillità; una mancanza di caratteristiche che si sono rivelati invece fatali per la terza gestione Tudor. Ora Gotti deve cercare il bis contro i granata in una partita delicata per mille motivi, prima di lavorare sulla testa dei ragazzi, che dovranno fare i conti con quei fantasmi del girone d'andata. Il tornado di undici reti tra Atalanta e Roma è un ricordo ancora vivo, e sarà al contempo tanta la voglia di affrontare queste sfide con testa e con la voglia di rispondere a quelle due brutte umiliazioni, che costarono il posto a Tudor e che portarono Gotti fuori dai blocchi di partenza. Luca e il Toro, ci siamo: che dèjà vu sia.

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