CONTRO IL TORINO SARÀ LA PRIMA SFIDA SALVEZZA

Martedì 9 Giugno 2020
CONTRO IL TORINO SARÀ LA PRIMA SFIDA SALVEZZA
Gianpaolo Pozzo segue scrupolosamente tutti i giorni gli allenamenti della sua Udinese sul posto di lavoro. Le incertezze della ripresa del torneo l'hanno visto prima titubante, disposto a proseguire la quarantena pallonara se non fosse stato raggiunto il livello di sicurezza che è stato il suo unico pensiero fin dall'inizio della crisi sanitaria; quando poi il partito del si gioca ha vinto, presentando le garanzie pretese dal ministro dello sport e dall'istituto tecnico scientifico, voilà, eccolo sul campo, pragmatico, pronto a battersi con il solito spirito apparentemente sereno, in realtà carico a mille. Perché la storia - la battaglia dei cento giorni - non è finita. Come dimostrano le ultime vicende di Lega, con quella strana proposta di bloccare le retrocessioni in caso di... ripartenza del Coronavirus. Il 23 giugno l'Udinese, quattordicesima in classifica a 28 punti, dovrà vedersela in notturnissima (21.45, speriamo non sia troppo caldo...) con il Torino quindicesimo a 27 per chiudere il conto dei recuperi: confronto delicatissimo da gestire - come ho già scritto - per una dozzina di giorni con grande intensità, minuto per minuto. È una insolita e terribile fase precampionato, dal respiro corto, sapendo che ogni battuta negativa può davvero compromettere l'esito finale. Battere il Toro diventa una necessità, perché alla ventottesima giornata (28 giugno) al Friuli arriva l'Atalanta.
Solo una preparazione speciale, una perfetta ricarica fisica e mentale può garantire una ripresa valida come la parte conclusiva della Fase A (ormai trattiamo il campionato con lo spirito di Palazzo Chigi) che ha registrato quattro pareggi consecutivi con Brescia, Verona, Bologna e Fiorentina.
Fra i vari ostacoli anche speciosi posti alla ripresa del torneo si elencano deficienze del nostro calcio come se fosse inferiore a quello di altri paesi (in genere si attribuiscono ai nostri poveri pedatori debolezze umilianti) e si registra anche l'opposizione di gruppuscoli ultrà che reputano oltraggioso giocare senza di loro, a porte chiuse; be', almeno questo non sembra un grande problema dell'Udinese che ai vuoti da riempire ha già pensato da tempo, almeno fin da quando il Club ha avuto la sua rinnovatissima casa che Giampaolo Pozzo, nel momento di arredarla, ha voluto arricchire - quasi profetico - con un'idea preziosa da arredatore sfizioso che ha visto il meglio in giro prr l'Europa: ha voluto i seggiolini colorati con l'effetto Alvalade, lo stadio dello Sporting Lisbona che visto da lontano sembra sempre pieno, proprio come oggi a Udine con la Dacia Arena. I cartonati qui non servono.
Mentre Gianpaolo cammina avanti e indietro seguendo il lavoro di Gotti con attenzione, la stessa cerimonia si svolge a Watford, dove il figlio Gino, presidente della squadra cara a Elton John, ha gli stessi problemi di ripartenza e di classifica: il club inglese giocherà il 20 contro il Leicester City una partita difficile come quella dell'Udinese, in una posizione di classifica altrettanto a rischio. Un'estate violenta, a dir poco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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