Sappada ora si sente "tradita" dal Friuli: dopola fuga dal Veneto «promesse disattese»

I promotori del referendum per lasciare il Veneto critici sul progetto della cabinovia rimasto sulla carta

Venerdì 10 Febbraio 2023 di Lucio Eicher Clere
Dopo il cambio di regione, Sappada ora si sente "tradita" dal Friuli: «Promesse disattese»

SAPPADA  - A Sappada serpeggia il malumore contro la Regione Friuli Venezia Giulia. Il Comune germanofono, passato con legge statale nel 2017 dal Veneto al Friuli Venezia Giulia grazie soprattutto all'accordo in Parlamento dei deputati triestini Massimiliano Fedriga e Ettore Rosato, con l'appoggio dell'allora presidente di Regione Debora Serracchiani, sembra aver perso l'entusiasmo che aveva caratterizzato i primi tempi della nuova appartenenza territoriale nel comprensorio montano della Carnia.

Sappada, i problemi dopo il passaggio in Friuli

A scoperchiare il malcontento che si cela nella tradizionale riservatezza e adesione alla maggioranza leghista (nelle elezioni di 2018 la Lega e Fedriga ottennero a Sappada oltre il 60% dei voti), è stato, paradossalmente, il gruppo dei promotori del referendum, che ora sono rappresentati in consiglio comunale nella lista di minoranza "Sappada Cambia". Sono stati infatti i tre consiglieri Alessandro Mauro, Matteo Romanin e Aldo Kratter, a convocare una assemblea cittadina, dove sono stati esposti i problemi che stanno facendo emergere la lontananza del governo triestino da Sappada.

Gli impianti di risalita e la cabinovia

La questione più scottante è quella degli impianti di risalita del comprensorio sappadino, acquistati dai proprietari locali e dal Comune di Sappada da Promoturismo FVG, l'ente regionale che si occupa della strategia, della gestione operativa e della promozione turistica del Friuli Venezia Giulia. Nel 2019 era stato varato dalla Giunta regionale un progetto per la sostituzione degli impianti di risalita, in particolare una nuova cabinovia per Sappada 2000, con un finanziamento di 15 milioni di euro. Ma quattro anni dopo di questo progetto e degli euro da spendere a Sappada nessuno sa nulla. I rappresentanti di Sappada Cambia accusano l'amministrazione comunale, in particolare il sindaco Manuel Piller Hoffer, di tenere all'oscuro la popolazione e le categorie economiche interessate sugli investimenti che Promoturismo vorrà fare e, soprattutto, manifestano la contrarietà di operatori e maestri di sci per l'operazione della cabinovia verso Sappada 2000. «Non è possibile - dice il consigliere Matteo Romanin - che il più grande investimento previsto a Sappada negli ultimi anni venga tenuto nascosto.

Noi siamo contrari al progetto di Promoturismo e vogliamo discuterne pubblicamente». L'alternativa per un potenziamento dell'area sciabile di Sappada è stata illustrata dall'architetto Aldo Kratter, che ha individuato quale dovrebbe essere il collegamento tra la Pista Nera e quella di Pian dei Nidi. Contro l'inerzia di Promoturismo si è pronunciato il presidente della società Gts, Gianluca Piller Roner: «Dalla Regione abbiamo avuto solo imposizioni - ha affermato - e Sappada è stata trattata con arroganza. Promoturismo è un carrozzone che in questi anni ha fatto solo chiacchiere, non hanno nemmeno acquistato i rifugi». A sollevare dubbi sulle intenzioni della Regione è Alessandro Mauro: «Quell'investimento di 15 milioni - avverte - se venisse fatto servirebbe per il turismo estivo, poiché è chiaro che dalla Regione si vuole potenziare lo sci di fondo declassando le piste di sci alpino di Sappada in favore di altre località sciistiche della montagna friulana».

Ultimo aggiornamento: 12:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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