​Reato di clandestinità? «È inutile»
Il procuratore senza peli sulla lingua

Giovedì 28 Gennaio 2016 di Paola Treppo
Il Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo
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UDINE - «Il reato di clandestinità è totalmente inutile e non aumenta di un millimetro la sicurezza dei cittadini». Lo afferma il Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo. Nel 2015 nel capoluogo friulano sono stati aperti 684 fascicoli e indagate 3.273 persone per violazione dell'articolo 10 bis, meglio conosciuto come “reato di clandestinità”.

Buona parte dei casi sono stati archiviati “per stato di necessità o irrilevanza del fatto”, specie per gli irregolari che scappano da Paesi in Guerra. Chi non viene archiviato rischia di essere condannato in genere a un'ammenda di 5mila euro, che difficilmente verrà poi pagata. Nel frattempo i casi impiegano tempo e risorse di almeno una decina di figure professionali, «senza che la sicurezza dei cittadini aumenti di un millimetro».

«Sarebbe più opportuno impiegare questo tempo e queste risorse affinché le forze di polizia potenzino i servizi di osservazione su questi soggetti, sul territorio nazionale - dice De Nicolo -. Senza contare che il reato spunta anche le armi nelle indagini sui passeur in quanto non possiamo sentire i clandestini come testimoni in quei procedimenti. Mi consola il fatto che negli ultimi tempi, per pura combinazione, non ci siano più molti passeur».
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