Udine. Pronto soccorso in affanno, lascia anche il direttore: «Ho lavorato con passione, intensità e fatica. Contento di quanto fatto»

Domenica 17 Dicembre 2023 di Camilla De Mori
L'ospedale di Udine

UDINE - Il direttore del Pronto soccorso di Udine lascia l’ospedale e il suo ruolo in “trincea”, nel quale ha affrontato la tempesta Covid cercando di mantenere la barra dritta nonostante le mille difficoltà. E c’è già chi, come il presidente regionale della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu), per il settore, sostiene che si stia andando verso un «naufragio annunciato». Come conferma la direzione di AsuFc, da domani, l’ormai ex direttore del Pronto soccorso di Udine Mario Calci prenderà servizio nella Struttura di Coordinamento reti cliniche di Arcs. Al suo posto, alla guida del reparto udinese per il momento dovrebbe esserci come facente funzioni Paola Ventruto.

Un nuovo addio eccellente, dopo quello, altrettanto concordato, di Luca Lattuada, già alla guida del dipartimento di Assistenza ospedaliera, che a novembre scorso ha assunto un nuovo ruolo in Direzione centrale salute.

L’EX DIRETTORE

«Ho lavorato con passione, intensità e fatica. Sono contento di quello che ho fatto - spiega Calci -. Adesso andrò a ricoprire un ruolo diverso. Un incarico che affronto con entusiasmo. Sicuramente la situazione in Pronto soccorso è complessa a Udine come sull’intero territorio nazionale. Le motivazioni di tale situazione sono state ben esplicitate dai comunicati della società scientifica della Medicina d’emergenza urgenza Simeu sia a livello nazionale che regionale. Impegnarsi in un ambito di coordinamento è un modo per cercare di dare un contributo a rispondere a queste complessità portando un’esperienza maturata sul campo anche gestendo la grande emergenza pandemica scoppiata all’inizio del mio mandato di direttore».

IL QUADRO

Il contesto in cui è maturata la decisione è quello di un reparto di prima linea sanitaria (con turni e incombenze di per sé faticosi) in affanno da tempo, anche per gli strascichi lasciati dalla pandemia, fra defezioni di professionisti e, soprattutto, difficoltà a trovare nuovi medici. Se fino alla svolta del 2019 (quando ci fu un aumento del tetto), il problema è che i posti alla scuola di specialità in Friuli erano troppo pochi (solo 4 a Udine), oggi, paradossalmente, i posti della specializzazione sarebbero sufficienti ma vanno deserti: non c’è stato nessun iscritto a Udine né per Medicina d’urgenza né per Medicina interna. In questo quadro, è di un paio di settimane fa la notizia dell’avvio dell’iter per coprire per un anno con professionisti esterni il servizio di guardia “h 24” e “h 12” per la gestione dei codici minori in Pronto soccorso a Udine per un importo a base d’asta che per il singolo lotto è di 1,339 milioni circa.

L’AZIENDA

Il direttore generale Denis Caporale, con la direzione AsuFc, ha parole di gratitudine per Calci, che nei quasi 5 anni di guida della Struttura «ha gestito con elevate doti cliniche ed organizzative le sfide e le complessità di una delle strutture maggiormente sotto pressione nel drammatico periodo legato all’emergenza Covid e si è speso per garantire, in un momento di enorme crisi del sistema dell’emergenza urgenza a livello nazionale, che il servizio di Pronto soccorso dell’ospedale di Udine mantenesse lo standard di efficienza e qualità a garanzia della salute dei cittadini, con ininterrotto impegno, presenza e apporto personale messi a servizio dei pazienti e dei colleghi ben oltre i propri obblighi contrattuali. E di questo l’Azienda gli è profondamente grata. Per rispondere alle nuove sfide poste dalle necessità delle reti cliniche del territorio AsuFc aderisce alla richiesta di Arcs di potersi avvalere della specifica professionalità del dottor Calci, che con la propria disponibilità a ricoprire questo nuovo incarico, fondamentale nel momento di riorganizzazione del sistema sanitario regionale e di applicazione del Pnrr, potrà apportare al sistema le competenze maturate nei quasi 30 anni di attività come medico di emergenza urgenza e negli anni di gestione organizzativa come direttore di Pronto Soccorso». «Un ulteriore motivo di gratitudine conoscendo l’attaccamento del dottor Calci al lavoro sul campo, pur a fronte dei moltissimi sacrifici richiestigli a seguito dell’esperienza pandemica». Per il presidente di Simeu Fvg, Lorenzo Iogna Prat, il settore è di fronte a un «naufragio ampiamente previsto e annunciato. In assenza di interventi concreti di governo della domanda (e quindi di accesso al Pronto soccorso) e di riorganizzazione del lavoro interno in modo che medici e infermieri dell’emergenza- urgenza possano fare il lavoro per il quale hanno studiato e si sono formati, il “naufragio” è una conseguenza inevitabile».

Ultimo aggiornamento: 17:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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