Medici in fuga, se ne vanno anche gli ultimi due radiologi: l'intero reparto appaltato a una coop

Domenica 12 Novembre 2023 di Loris Del Frate
Mancano radiologi

PORDENONE/UDINE - Se ne vanno anche gli ultimi due. Già, perchè entro la fine dell'anno i due radiologi rimasti a tempo indeterminato che operano all'interno del servizio del Santa Maria degli Angeli hanno deciso di dimettersi e di "salpare" per altri lidi. Come dire che non andranno in pensione, ma saranno assunti in un' altra Azienda sanitaria, in Veneto e quasi certamente saranno in carico all'ospedale di Conegliano. È l'ennesima fuga dall'ospedale di Pordenone che interessa figure professionali mediche e sopratutto va ad incidere in uno dei servizi fondamentali della struttura, quello della diagnostica per immagini, già falcidiato da innumerevoli dimissioni.

LE FUGHE
In tre anni, quindi, solo dal servizio di radiologia (una volta c'era anche quella interventistica divisa da quella ordinaria) sono scappati scappati ben 14 radiologi. Se non è un record poco ci manca. A questi si sommano inoltre 12 oculisti, ma in questo reparto la bravura e la capacità organizzativa del primario Flavio Foltran, arrivato in peno giro d'aria nel reparto, sono riuscite non solo a ricreare un clima decisamente sano, ma a rilanciare le prestazioni e a far tornare il Servizio uno dei migliori del Nordest. Segno che qualche cosa di importante si può fare dove ci sono persone che hanno a cuore la sanità pubblica. Resta il fatto che l'ospedale di Pordenone, anche se il fenomeno delle fughe interessa tutta la regione, è quello che paga il conto più salato. Non a caso l'intero Servizio di Radiologia del Santa Maria degli Angeli è stato appaltato a una cooperativa esterna che usa radiologi propri che non dipendono direttamente dal servizio sanitario regionale. È uno dei casi più eclatanti di esternalizzazione della sanità in Friuli Venezia Giulia».

I NUMERI
Non solo la difficoltà a reperire nuovi medici in particolare in determinate specializzazioni come Radiologia, medicina d'emergenza per rimpinguare i pronto soccorso, ma anche medicina generale (medici di base) sta minando l'operatività delle strutture regionali, ma un'altra piaga è proprio quella delle fughe di medici e infermieri.

Negli ultimi cinque anni sono circa 1500 gli specialisti che si sono allontananti dalla sanità del Friuli Venezia Giulia per andare in Veneto o per raggiungere cliniche private oppure entrare nelle cooperative e fare i gettonisti (150 euro all'ora) magari nello stesso ospedale dal quale se ne sono andati. Segnali che indicano chiaramente che la gestione della sanità non va dalla parte corretta.

LA SPALLATA
«Le dimissioni degli ultimi due radiologi a Pordenone, se mai ce ne fosse stato bisogno, certificano il fallimento della gestione della sanità della coppia Fedriga - Riccardi. Siamo arrivati veramente a una situazione per la quale l'assessore - spiega il consigliere Nicola Conficoni - dovrebbe chiedere scusa ai cittadini per le lunghe liste di attesa, per i servizi che non funzionano, per i problemi che sono stati creati all'interno degli ospedali grazie alle sue politiche. Le fughe dei medici, inoltre, stanno ad indicare che nonostante questo problema esista da alcuni anni, non è stato fatto assolutamente nulla per cercare di dare un freno a queste uscite volontarie, se non investire di più sulla sanità privata lasciando andare allo sbando il pubblico. Non parliamo poi di iniziative volte a cercare di attrarre da altri posti medici e infermieri, come ad esempio stanno facendo dal Veneto».

NOTA - Servizio di radiologia, sono rimasti ancora cinque medici

Ci sono ancora cinque radiologi al Santa Maria degli Angeli che operano all'interno del Servizio e che non hanno alcuna intenzione di arrendersi al privato. Per un errore di interpretazione l'altro giorno è emerso che con le dimissione di altri due specialisti dello stesso Servizio, fossero di fatto terminati i radiologi che operano all'interno del Servizio sanitario regionale all'ospedale di Pordenone. In realtà, come detto, ce ne sono cinque, primario compreso. Sono loro, di fatto, a gestire il servizio, coadiuvati, ovviamente dalla cooperativa esterna che ha messo in campo gli altri radiologi che operano in forma privata. È evidente che senza questo innesto in cinque non riuscirebbero a coprire i servizi, perchè oltre all'interventistica e alle emergenze ci sono da coprire i turni e in più ci sono gli interni e gli esterni da seguire. Resta il fatto che nel tempo il Servizio di radiologia si è di fatto sgretolato, con almeno 12 dimissioni. Ora gli interni sono rimasti in cinque. L'auspicio è che con i prossimi concorsi si possano recuperare i medici necessari. Non sarà facile.
 

Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 11:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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