Violenta la figlia per 12 anni e fugge, ma gli Usa si rifiutano di estradarlo in Italia. Ha una denuncia per stupro anche sull'altra figlia

L'indagato, J.C., ha la doppia cittadinanza: italiana e americana. In questo momento risiede in Texas, a Palestine

Venerdì 6 Ottobre 2023 di Valeria Di Corrado
Violenta la figlia per 12 anni e fugge, ma gli Usa si rifiutano di estradarlo in Italia. Ha una denuncia per stupro anche sull'altra figlia

Avrebbe stuprato per circa dodici anni sua figlia, ma, nonostante questa grave accusa, è riuscito finora a scampare a un giusto processo in Italia perché è volato oltreoceano, negli Usa. Nonostante il nostro Paese abbia chiesto l'estradizione del 50enne, gli Stati Uniti si rifiutano di concederla. L'indagato, J.C., ha la doppia cittadinanza: italiana e americana. In questo momento risiede in Texas, a Palestine, ma in passato ha vissuto prevalentemente a Sagrado, un piccolo comune friulano di circa duemila anime in provincia di Gorizia.

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LE ACCUSE

Ne è scaturito un procedimento penale, al momento nella fase delle indagini preliminari, affidato al sostituto procuratore di Gorizia Giulia Villani. L'uomo è accusato di aver costretto sua figlia (nata nel 97), «con più azioni di uno stesso disegno criminoso - si legge nel capo di imputazione - a subire, da quando aveva sei anni fino a dopo che ne aveva compiuti diciotto, ripetuti atti sessuali nella camera da letto della sua abitazione». Abusi consistiti nel forzare la bambina, poi diventata adolescente, a palpeggiare le parti intime del padre e, inoltre, a consumare con lui rapporti sessuali. Il pm per questo motivo contesta al 50enne il reato di violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima e dal rapporto di parentela che la legava con l'indagato. I fatti si sarebbero consumati tra Sagrado e gli Stati Uniti, fino al 2015. La ragazzina dopo le violenze (e forse proprio a causa di esse) è stata sottoposto a un percorso di psicoterapia in un centro di igiene mentale, fino al 2019.
La Procura di Gorizia ha chiesto alle autorità del Texas di procedere alla identificazione dell'uomo e di notificargli l'avviso di garanzia, invitandolo a eleggere domicilio in Italia, in modo poi da poterlo sottoporre - in caso di rinvio a giudizio - a un processo. Tra l'altro il 50enne era già stato coinvolto in un procedimento penale per violenza sessuale nei confronti di un'altra figlia. Per questo il pm, nell'atto notificato alle autorità americane, chiede la massima collaborazione e invoca «il Trattato tra Stati Uniti e Italia sulla mutua assistenza giuridica nelle questioni penali, firmato il 9 novembre 1982».

LA DIFESA

«Io e la collega Diana Firling di New York riteniamo che l'Italia non sia competente a giudicare, ma che lo sia la Corte statunitense - spiega il suo difensore, l'avvocato Alexandro Maria Tirelli, direttore dell'Alta scuola estradizioni (Ase) - Auspico che gli Usa concedano la massima tutela all'indagato, mettendolo al riparo anche da future richieste delle autorità italiane».
Il punto è che gli Stati Uniti difficilmente concedono l'estradizione di un loro concittadino, anche se possiede il doppio passaporto, anche se non ha mai vissuto negli Usa e persino se i reati contestati sono stati commessi in un altro Paese. Stesso discorso per i cittadini italiani detenuti al di là dell'Atlantico per crimini commessi sul suolo americano. Un caso emblematico, in questo senso, è quello di Chico Forti, arrestato nel 1998 per l'omicidio di Dale Pike. Il produttore televisivo italiano, che oggi ha 64 anni, dal 2000 è detenuto negli Stati Uniti dove sta scontando una condanna all'ergastolo nel carcere di massima sicurezza di Florida City. Una vicenda giudiziaria piena di punti oscuri, con il diretto interessato che si è sempre dichiarato innocente. In base alla convenzione di Strasburgo, Chico Forti potrebbe scontare la sua pena in Italia. Ma l'estradizione non è stata mai concessa dagli Usa.
Al contrario, quando si tratta di cittadini americani accusati di aver commesso in Italia reati altrettanto gravi come l'omicidio, gli Stati Uniti mostrano un atteggiamento muscolare, pretendendo l'estradizione.
Questo dimostrerebbe una disfunzione dei rapporti di cooperazione internazionale tra il nostro Paese e gli Usa.

Ultimo aggiornamento: 15:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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