Omicidio a Udine, scoppia subito la polemica: delinquenti calati in città come «lupi d'inverno»

Martedì 2 Gennaio 2024
Omicidio a Udine

UDINE - Di fronte al delitto di Capodanno che ha insanguinato il primo giorno del 2024 la minoranza si scalda e lancia l'allarme per i delinquenti calati in città come «lupi d'inverno» (il copyright è di Francesca Laudicina, Lega). Ma il vicesindaco di Udine, Alessandro Venanzi, allarga le braccia, ricordando che di fronte a tali efferati fatti di cronaca «il Comune può fare poco, è materia di Prefetto e Questore».


L'EX SINDACO
«Purtroppo in questi ultimi mesi gli episodi di grave criminalità in città sono significativamente aumentati.

Protagonisti di fatti sanguinosi sono stati sempre cittadini di origine extracomunitaria - rileva l'ex sindaco Pietro Fontanini. La sicurezza per noi del centrodestra è sempre stata un tema prioritario da attenzionare in modo costante con l'ausilio della forza pubblica. Mi sembra che l'attuale amministrazione comunale abbia un atteggiamento permissivo e poco motivato per contrastare un fenomeno che cresce di giorno in giorno. Il 2024 inizia male per la città di Udine e ritengo che ci sia poco da festeggiare in piazza I Maggio» per il Capodanno "slittato" causa maltempo. Ma per Venanzi «mi sembra una boutade, quella di Fontanini. La città non si ferma davanti alla delinquenza».


I PARTITI
«De Toni in campagna elettorale ha sempre sostenuto che si sarebbe impegnato affinché Udine ritornasse al centro del Friuli. Per quanto riguarda la criminalità ci è proprio riuscito anche grazie alla collaborazione del vicesindaco (vedasi la vicenda delle risse in piazza Primo Maggio) e nonostante l'azione dell'assessore Gasparin di dislocare giovani esagitati, o qualcosa di più, in altri comuni. Ai cittadini udinesi non resta che chiudersi in casa ad aspettare la bella stagione, quella in cui inizieranno le sagre e il tempo delle località turistiche, ovvero quella in cui i delinquenti si sparpaglieranno su tutta la provincia, mentre oggi, in attesa della sicurezza partecipata dell'assessora Toffano, sono concentrati tutti in città come succede con i lupi d'inverno», nota Laudicina. Sebbene riconosca che «è vero che il Comune ha un ruolo ancillare sulla sicurezza ma è pure vero che un sindaco attento e così pure assessori alla sicurezza attivi possono fare molto per stimolare l'azione di prefetto e questore». La sicurezza, per Giovanni Govetto, sarebbe uno dei tanti temi «oculatamente evitati dal sindaco nella conferenza di fine anno ed è un tema sul quale anche nell'ultimo consiglio comunale si è assistito al rimbalzo di responsabilità tra gli assessori Venanzi e Rosi Toffano». Anche l'avvocato sostiene ci sia stato «un incremento preoccupante di fatti di sangue e di violenza a Udine» e cita «zuffe tra minori nordafricani, accoltellamenti tra afghani e pakistani, fatti di sangue che coinvolgono latino-americani, il tutto sotto gli occhi di un'amministrazione che continua a rifiutarsi di riconoscere la realtà. L'ultima giustificazione offertaci è che la sicurezza non è un tema di competenza del Comune di Udine. Di fronte alle morti e alla criminalità è una scusa inaccettabile». Govetto invita sindaco e vicesindaco a prendere esempio dalla prima cittadina di Monfalcone. Per il vicecapogruppo di FdI Antonio Pittioni dopo la tragedia «è essenziale riflettere sulle autorizzazioni concesse per eventi in luoghi con passati segnati da violenza». «Questa drammatica situazione pone in evidenza la necessità di valutare lo stato dell'arte della sicurezza a Udine. È imperativo esaminare le leggi attualmente in vigore e considerare se sono adeguate per affrontare le sfide che la città sta vivendo. L'urgenza di adottare posizioni coraggiose e di rivedere norme e leggi da parte di chi governa è evidente». La recrudescenza dei fatti di cronaca «dall'estate scorsa» allarma pure Loris Michelini (Ic), secondo cui i cittadini sono «preoccupati dalla presenza sempre più numerosa di persone straniere senza controllo. Stiamo passando dalla mancanza di sicurezza percepita all'insicurezza reale contrariamente a quello che sostiene la nuova amministrazione comunale quando afferma che Udine è una città felice».


IL PD
«Gli ultimi legittimati a parlare sulle condizioni della sicurezza a Udine sono Fontanini e il centrodestra - contrattacca il segretario del Pd provinciale di Udine Luca Braidotti -. Abbiamo ancora davanti agli occhi quello che hanno lasciato accadere in Borgo Stazione, ci ricordiamo gli annunci spot sul campo di Monte Sei Busi e gli anni che ci son voluti prima di occuparsi del sottopasso di via Cernaia. Fontanini e i suoi, seguendo i cattivi maestri di Roma, hanno usato la sicurezza come arma di propaganda lasciando nella realtà una situazione disastrata e adesso osano pure accusare la nuova amministrazione. Invece delle chiacchiere servono personale, risorse e un lungo lavoro per ricostruire un clima di convivenza pacifica e di legalità diffusa».

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