Idrogeno "friulano", l'accelerazione: ecco due i siti candidati per la produzione in proprio

In corsa la zona dismessa di Torviscosa e un'area di Trieste

Sabato 25 Marzo 2023 di Antonella Lanfrit
Distributore dotato di un erogatore dedicato all'idrogeno

UDINE - La possibilità di produrre idrogeno con impianti stabili in Friuli Venezia Giulia si fa sempre più concreta: sono infatti due i progetti risultati ammissibili tra quelli presentati per rispondere al bando regionale che ha previsto 14 milioni di risorse a fondo perduto derivanti dal Pnrr per la produzione di idrogeno green utilizzando aree industriali dismesse.


I DETTAGLI
«Uno dei progetti è relativo all'area industriale dismessa di Torviscosa spiega l'assessore regionale alle Attività produttive Sergio Bini, rendendo noti i primi risultati alla chiusura del bando -, l'altro è relativo all'area attigua al termovalorizzatore di Trieste».

Possibile che diventino realtà entrambi? «L'importo totale delle agevolazioni richieste ammonta a circa 28 milioni, a fronte dei 14 milioni previsti dal ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica», spiega l'assessore. «Pertanto, sarà finanziato solo il progetto che si classificherà primo in graduatoria». Tuttavia, Bini resta su un possibile sul recupero del secondo classificato. «Considerata la valenza innovativa e strategica degli investimenti nel settore dell'idrogeno per la nostra Regione ai fini della transizione energetica e alla decarbonizzazione argomenta infatti sarà comunque valutata la futura opportunità di finanziarie anche il progetto secondo classificato con fondi del bilancio regionale, previa verifica della percorribilità giuridica di tale scelta, soprattutto dovendo rispettare il vigente quadro normativo in materia di aiuti di stato». Martedì si è riunita la Commissione di ammissione e valutazione delle domande di agevolazione presentate rispetto al bando ed ha ravvisato la necessità che l'ufficio chieda alle proponenti ulteriori informazioni necessarie per il prosieguo della procedura. Non appena le ditte invieranno i chiarimenti richiesti la Commissione terminerà i propri lavori formulando la proposta di graduatoria. Comunque, tale proposta dovrà essere approvata dal direttore del Servizio regionale risoluzione crisi aziendali e transizione industriale entro il 31 marzo 2023 e gli interventi finanziati dovranno essere conclusi entro il 30 giugno 2026. «L'obiettivo sottolinea l'assessore Bini - è quello di creare un ecosistema dell'idrogeno verde che costituisca l'avvio delle hydrogen valleys e che ci consentirà di imprimere una spinta innovativa alle nostre imprese». Il bando era aperto alle imprese di tutte le dimensioni e potevano presentarsi anche imprese che non risiedono nel territorio italiano, purché con personalità giuridica riconosciuta nello Stato di residenza e con disponibilità di una sede sul territorio italiano. Tecnicamente, i progetti devono prevedere uno o più elettrolizzatori per la produzione di idrogeno green e relativi sistemi ausiliari necessari al processo produttivo, comprensivi di eventuali sistemi di compressione e di stoccaggio dell'idrogeno. Inoltre, devono prevedere uno o più impianti addizionali asserviti agli elettrolizzatori, comprensivi di stoccaggio dell'energia elettrica. Devono, poi, prevedere l'installazione di uno o più elettrolizzatori di potenza nominale complessiva non inferiore a 1 Megawatt e non superiore a 10 Megawatt.


SU GOMMA
Spinge sull'acceleratore dell'innovazione green anche il Trasporto pubblico locale, come evidenzia il Programma operativo di rinnovo evolutivo del parco mezzi del trasporto pubblico locale approvato ieri dalla Giunta regionale su proposta del presidente, Massimiliano Fedriga. Il documento prevede investimenti per 245,3 milioni fondi statali e comunitari che si sommano a quelli già in capo alla società Tpl Fvg che gestisce il trasporto in regione di cui 189,8 milioni per gli autobus elettrici, a idrogeno e a metano e 25,7 milioni per le relative infrastrutture di alimentazione e ricarica. Entro il 2030 sarà sostituito almeno il 50 per cento degli autobus diesel, con 25 mezzi ad idrogeno, 174 elettrici e 296 a metano.

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