Elezioni comunali, Udine al ballottaggio per eleggere il sindaco

Sabato 15 Aprile 2023
Elezioni comunali, Udine al ballottaggio per eleggere il sindaco

UDINE - Il confronto fra Alberto Felice De Toni e il sindaco uscente Pietro Fontanini si gioca soprattutto su alcuni punti chiave. Fra i temi più caldi della campagna elettorale (e, a ben vedere, anche del mandato del primo cittadino), ci sono sicuramente la gestione dei rifiuti urbani, che con la giunta Fontanini ha visto l'introduzione della raccolta differenziata spinta casa per casa in tutto il territorio comunale e non più nel solo centro storico, e la sicurezza, soprattutto in alcuni quartieri simbolo, come Borgo stazione, detto anche quartiere delle magnolie.


LE SOLUZIONI
Le soluzioni abbozzate dai due candidati e dalle coalizioni che li sostengono (rafforzate, nel caso di De Toni, dall'accordo con l'altro candidato Ivano Marchiol, e nel caso di Fontanini, da alcune adesioni dell'ultim'ora) sono diverse.

Il sindaco uscente ha sempre difeso il modello di differenziata adottato dalla sua amministrazione, pur dicendosi disponibile ad alcuni correttivi (in qualche caso già introdotti), ribadendo a più riprese come questo sistema abbia consentito a Udine di avere una delle tasse rifiuti più basse d'Italia. Un tanto, peraltro, è stato sottolineato anche dal leader del Carroccio Matteo Salvini, giunto nel capoluogo friulano per sostenere il sindaco uscente, leghista di lungo corso con un invidiabile palmares di cariche ricoperte nel corso della sua durevole carriera politica.


L'ex rettore dell'ateneo friulano, per parte sua, ha coniato addirittura un acronimo, "Vonde" (che in friulano significa "basta"), per dire che, no, il sistema attuale non va bene e serve una nuova differenziata efficiente che crei meno problemi ai cittadini. Diverse le visioni anche sulla sicurezza. Fontanini ha puntato molto sul potenziamento delle telecamere di videosorveglianza e sulla presenza di uomini in divisa (il suo fiore all'occhiello è il presidio della Polizia locale in via Leopardi) e non ha mancato di ricorrere anche all'Esercito, attirandosi gli strali della minoranza, che ha tacciato di fallimento la sua politica "securitaria".


LE DIFFERENZE
Un altro punto di differenza riguarda il nuovo tempio crematorio di Paderno, contestatissimo da un attivo comitato, che ha raccolto firme e fatto una nuova manifestazione in piena campagna elettorale. Per De Toni anche in questo caso è mancato l'ascolto dei cittadini. Se sulla mobilità dolce, l'amministrazione uscente si vanta di aver adottato un Biciplan nuovo di zecca, con molte soluzioni di tutela dei ciclisti, per De Toni (e soprattutto per il suo alleato Marchiol) il sistema di ciclabili udinesi sarebbe tutto da rivedere, evitando le ciclopedonali, fumo negli occhi di pedoni e ciclisti. Per quanto riguarda la partecipazione dei quartieri, De Toni punta su un vero e proprio forum che dovrebbe riunirsi due volte l'anno, oltre ai consigli di quartiere. Sul fronte sanità, Fontanini ha più volte ricordato che il sindaco non ha alcun potere di intervenire per cambiare le cose (ma ha anche ricordato i nuovi ambulatori di quartiere voluti dalla sua giunta) mentre De Toni ha chiesto che il Comune abbia un ruolo anche nella nomina del direttore dell'ospedale.

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