IL CAIRO - Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha sostenuto che nei colloqui del Cairo con il governo italiano «non viene sollevata una simile illazione o accusa» circa un coinvolgimento di forze di sicurezza egiziane nella tortura a morte del giovane ricercatore friulano Giulio Regeni. Come riferisce il New York Times, Shoukry lo ha detto alla Radio nazionale pubblica. «È abbastanza sconcertante che ci dovrebbe essere questa impressione», ha detto inoltre il ministro secondo una trascrizione dell'intervista citata dal Nyt. L'Egitto ha un numero «molto alto» di «emigrati in Italia» che, da vittime, «affrontano quotidianamente un'attività criminale», ha sostento Shoukry. «Se facessi illazioni che quell'attività criminale è in qualche modo connessa al governo italiano, sarebbe molto difficile condurre relazioni internazionali», ha avvertito il ministro.
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