Nelle chiese del Friuli una Domenica delle Palme senza ulivo benedetto

Domenica 5 Aprile 2020 di Antonella Lanfrit
Monsignor Andrea Bruno Mazzocato

«Per la celebrazione della messa parrocchiale si segua la terza forma del Messale, che omette la benedizione dei rami di ulivo e la processione. La benedizione dei rami di ulivo è, quindi, sospesa e si valuterà se e come riprenderla in altra occasione, una volta superata la pandemia».
È la disposizione dell’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, per la festività odierna della Domenica delle Palme, con la quale inizia la settimana che porta alla Pasqua. Una settimana «spoglia», l’ha definita il presule, richiamando le limitazioni imposte dall’emergenza generata dal Coronavavirus. E tuttavia, ha sottolineato, una settimana santa, durante la quale «la condivisione della sofferenza per non poterci incontrare di persona e pregare assieme, rafforzi il desiderio di tornare con slancio nelle nostre chieste appena sarà possibile». Salvo qualche rarissimo caso, in cui la comunità si è organizzata per far arrivare nelle case l’ulivo benedetto attraverso i volontari della Protezione civile comunale, quest’anno dunque i ramoscelli del simbolico albero non campeggeranno freschi nelle case. 
RITI PASQUALI RIVISTI
Puntuali le disposizioni arcivescovili anche per tutti gli altri riti pasquali. Tutte le celebrazioni, «per forza maggiore e in via del tutto straordinaria, avverranno senza concorso di popolo e in luogo che rispetti le misure sanitarie previste», scrive. Comunque, «per assicurare un minimo di dignità e un sufficiente servizio ministeriale alle celebrazioni – prosegue l’arcivescovo - si preveda, accanto al celebrante, un diacono, due o tre ministranti, un lettore, un cantore, un organista», che dovranno essere muniti di autocertificazione con la dicitura «comprovate esigenze lavorative». Potranno essere presenti anche «eventuali operatori necessari per la trasmissione», poiché la Chiesa friulana, da sempre sostenitrice del valore dei mezzi di comunicazione, in queste settimane ha fatto della sua presenza nell’etere e sul web una sorta di dovere.
FEDELI A DISTANZA
«Mentre il Papa, il vescovo e i sacerdoti celebreranno in chiesa, potete unirvi a loro concedendovi adeguati momenti di meditazione e di preghiera. Possono esservi di aiuto le trasmissioni video e audio delle celebrazioni del Santo Padre, dell’arcivescovo e anche di qualche parrocchia», scrive il presule nella sua Lettera «al popolo di Dio» diffusa ieri. «Grazie a questi mezzi di comunicazione può crearsi una comunione spirituale e di preghiera che ci fa sentire un’unica grande Chiesa riunita attorno al suo Signore innalzato sulla croce per noi», aggiunge.
CHIESA MEDIATICA E CAMPANE
«Le chiese restano aperte, offrendo ai fedeli la possibilità di accedervi per dei momenti di preghiera personale, sempre rispettando i presidi sanitari richiesti dai decreti governativi», recitano le indicazioni dell’arcivescovo, tuttavia l’utilizzo dei social e di ogni canale capace di costruire ponti pur nella distanza fisica si è rivelato una costante nella maggior parte delle parrocchie. A partire dai sussidi disposti dall’Arcidiocesi di Udine sul proprio portale, non si contano più le iniziative che sono state attivate dai siti web delle comunità, dai gruppi di preghiera attivati via Whatsapp, dagli esercizi spirituali diffusi via Youtube con contestuale avviso personalizzato, dalle messe celebrate in chiesa e seguibili in diretta su Facebook. Inoltre, Google Meet, l‘ormai notissima piattaforma online per videoconferenze e la scuola a distanza, è diventata uno strumento con il quale alcuni sacerdoti realizzano gli incontri di catechismo, affinché bambini e ragazzi continuino a sentirsi accompagnati. Vieppiù nei giorni pasquali, il cuore dell’anno liturgico. Il virus non ha fermato neppure le campane, che nei paesi continuano a scandire i momenti della giornata e a ricordare le festività.
IL DOPO CHE PREOCCUPA
Nella lettera scritta per questi giorni, l’arcivescovo focalizza la sua attenzione, tra l’altro, sulle «conseguenze economiche» che la crisi generale creata dal coronavirus sta già evidenziando. «Cominciano a emergere situazioni di persone e famiglie con marcata difficoltà a provvedere addirittura ai bisogni primari. Si apre insomma un tempo in cui sarà necessaria una solidarietà reciproca, molto concreta, tra amici, vicini di casa, compaesani».
Perciò, conclude, «la Settimana Santa sia occasione per aprire occhi e cuore e accorgerci di chi ha bisogno, intrecciando una rete di relazioni fraterne capaci di farsi aiuto concreto. Gesù, andando verso la croce, ha lasciato dietro a sé orme incancellabili di amore. Seguiamole anche noi, facendoci piccoli buoni samaritani verso chi ha bisogno».
Le celebrazioni presiedute dall’arcivescovo di Udine saranno trasmesse in diretta da Radio Spazio 103 e Telefriuli.

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