Controlli sui green pass tra i clienti di ristoranti e pizzerie, a Pordenone e Udine arrivano le prime multe

Domenica 15 Agosto 2021
Controlli sui green pass tra i clienti di ristoranti e pizzerie, a Pordenone e Udine arrivano le prime multe
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Ieri, sabato 14 agosto, alla vigilia del Ferragosto sono scattati anche nei capoluoghi di Pordenone e di Udine i controlli nei pubblici esercizi sui clienti all’interno dei locali.

Già ieri mattina, verso l’ora di pranzo, polizia e polizia locale hanno fatto visita a numerosi ristoranti, pizzerie e bar dei centri storici, verificando se chi era seduto dentro ai tavoli era in possesso del green pass. E sono fioccate le prime multe. I controlli si sono poi ripetuti anche in serata, dall’ora dell’aperitivo, e proseguiranno nei prossimi giorni.


PREOCCUPANO I CINQUANTENNI
C’è ancora una quota di “no-vax” che potrebbe preoccupare, ma nel complesso è stato raggiunto un buon risultato, che anche solo poche settimane fa sembrava molto lontano. I sessantenni del Friuli Venezia Giulia si può dire che siano finalmente in sicurezza. Non tutti, perché come detto ci sono ancora delle “sacche” di resistenza, ma la gran parte. Il livello di adesione nella fascia anagrafica che va dai 60 ai 69 anni, infatti, è cresciuto sino a raggiungere l’80 per cento della popolazione di quell’età. Tempo fa non raggiungeva nemmeno il 70 per cento. Uno sprint che è stato dettato anche dall’entrata in vigore del green pass nei luoghi al chiuso, dal momento che il rialzo dell’adesione è stato registrato soprattutto nelle ultime due settimane. Quanto alla copertura attuale, il livello raggiunto tra i sessantenni è pari al 75 per cento. Il restante cinque per cento è in attesa o della seconda dose oppure della prima iniezione dopo aver riservato il proprio appuntamento. 
Con i sessantenni che stanno raggiungendo un buon livello di protezione, ora l’attenzione dovrà necessariamente spostarsi sui cinquantenni, che in regione sono ancora indietro tra le fasce più a rischio. Intercettare gli indecisi tra chi ha da 50 a 59 anni non sarà facile. Si tratta di una fascia di popolazione generalmente in salute, nella quale la percezione del rischio di sviluppare la forma grave del Covid è meno percepita. Ma la capacità diffusiva della variante Delta ha cambiato le carte in tavola e ora in ospedale ci finisce più di qualche cinquantenne. Quanto ai dati attuali, sono molto più bassi rispetto a quelli che si registrano invece tra i sessantenni. Nel dettaglio, la quota che ancora non ha ricevuto nemmeno una dose del vaccino arriva a raggiungere il 27 per cento della platea complessiva. Significa che quasi un cinquantenne su tre non ha ancora iniziato il percorso verso l’immunizzazione. E si tratta di un fatto non particolarmente positivo per la tenuta del sistema sanitario nel lungo periodo, dal momento che si sta parlando di una fascia anagrafica che ha contatti, è inserita nel mondo del lavoro e che sviluppa relazioni prolungate.

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