Materie prime alle stelle e rincari in bolletta, mazzata finale: la cartiera di Rivignano dichiara fallimento

Domenica 10 Luglio 2022
La cartiera di Rivignano

UDINE - Il Tribunale di Udine ha dichiarato il fallimento della Cartiera Rivignano Spa, società che era stata costituita nel 2013 con lo scopo di acquisire dalla procedura fallimentare della Cartiera di Rivignano Spa il ramo di azienda per il rilancio dell'attività e la salvaguardia della forza lavoro della cartiera, storico nome di riferimento per gli operatori del settore.

FINALE SCONTATO
«È stato l'epilogo di un film di cui si conosceva il finale - commenta Massimo Albanesi, della Fistel Cisl Regionale -. Negli ultimi anni, nonostante diverse azioni di rafforzamento della struttura finanziaria, l'azienda ha sempre operato in una situazione di tensione di liquidità a causa delle condizioni relative ai tempi di pagamento richiesti dai fornitori e della carenza di commesse in misura tale da assicurare la piena occupazione».
Nel 2020 e anche lo scorso anno, con i disagi creati dalla situazione pandemica, la Cartiera Rivignano ha continuato l'attività in maniera discontinua facendo ricorso a periodi di Cassa integrazione Covid. Ma a dare la mazzata finale all'operatività aziendale è stata la dinamica di incremento dei costi delle materie prime e dell'energia. Dal 28 marzo e per nove settimane, la Cartiera ha fruito della Cassa integrazione per contrazione di mercato; ma il conseguente aggravarsi della crisi in corso (aggravata anche dalle tensioni sui mercati seguite alla guerra russo-ucraina) ha infine convinto l'azienda a procedere alla cessazione dell'attività.

L'ACCORDO
A questo punto, proprio per evitare il ricorso a strumenti traumatici di gestione dei lavoratori in esubero - gli occupati della Cartiera sono 35, 25 presso l'unità produttiva di via Linussio a Rivignano Teor e 10 in quella di via Bruno, sempre nello stesso comune - azienda e sindacato hanno ritenuto di ricorrere alla Cassa integrazione speciale per cessazione di attività sino alla fine dell'anno, con un accordo firmato il 23 giugno scorso davanti al ministero del Lavoro.

L'onere quantificato dalla società a copertura della Cassa ammonta a circa 380mila euro; il pagamento delle spettanze ai lavoratori sarà liquidato direttamente dall'Inps.

LE PROSPETTIVE
«L'azienda - commenta ancora Albanesi - già da tempo cercava un partner, ma nessun contatto si è concretizzato. Vediamo se adesso si affaccia qualcuno, perché sarebbe importante mantenere in vita l'azienda che rappresenta un bene sociale ed ha anche un impatto ambientale minimo, lavorando direttamente con la cellulosa».

I LAVORATORI
Ma se l'azienda chiude i battenti, per i lavoratori sembrano aprirsi degli spiragli: «Innanzitutto - sottolinea Albanesi - grazie all'accordo sottoscritto nelle settimane scorse possono usufruire sino alla fine dell'anno del paracadute costituito dalla Cassa integrazione speciale. Ma diciamo che già un trenta per cento dei dipendenti ha trovato una collocazione e che, grazie alle richieste del mercato nell'area in cui opera la Cartiera, anche per molti altri le prospettive di trovare a breve una ricollocazione sono positive. La prossima settimana, inoltre, avremo un incontro con lo staff del Centro per l'impiego di Udine per valutare quali sono le proferssionalità richieste al momento e quali possono essere quindi i percorsi formativi necessari».
Resta, per ora, il rammarico per la cessazione di un'azienda storica: «Certo è - conclude Albanesi - che o cambia il contesto relativo ai costi energetici e delle materie prime o altrimenti ad ottobre dovremo far fronte a tante altre situazioni analoghe».

 

Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 19:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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