Wartsila, vertice Calderone-Fedriga-sindacati: «Pronti a tutelare i 300 in esubero»

Venerdì 12 Gennaio 2024
Wartsila

TRIESTE - «Siamo pronti a valutare la situazione e ad agire attraverso tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione per salvaguardare un sito strategico per il Paese». La ministra del lavoro, Marina Calderone, interviene nella vertenza Wartsila, dopo l'incontro dei parlamentari del territorio e il governatore del Friuli Massimiliano Fedriga con i sindacati. «L'obiettivo - ha aggiunto la ministra - è quello di tutelare l'occupazione e le competenze professionali maturate negli anni da parte dei 300 lavoratori». Il messaggio arriva in una giornata che ha visto politici e amministratori vicino ai lavoratori e nella quale, dopo la delusione e la rabbia per il mancato accordo di proroga degli ammortizzatori sociali per i 300 operai in esubero dell' impianto di San Dorligo della Valle della Wartsila, i dipendenti hanno deciso di scendere di nuovo in piazza.

A deciderlo è stata l'assemblea dei lavoratori con i sindacati, che si è svolta in una fabbrica dove la produzione è scemata fin quasi a finire, dopo due ore di riflessioni ha deciso di chiamare di nuovo in causa la città perché si stringa intorno alle maestranze.

La mobilitazione il 27 gennaio e le reazioni

Come già avvenuto in passato, operai e sindacati presidieranno la piazza della città, il 27 gGennaio prossimo. All'incontro hanno partecipato praticamente tutti i dipendenti, in presenza (circa 350) e da remoto (460 circa). I dettagli della mobilitazione triestina, hanno riferito i sindacati, saranno definiti nei prossimi giorni. Massimiliano Nobis della segreteria nazionale Fim, chiede che «il governo mantenga l'impegno di accelerare il percorso di reindustrializzazione del sito. «Va modificata la normativa nazionale per impedire processi di delocalizzazione e serve che il governo si impegni maggiormente rilanciando le politiche industriali nel Paese», ha affermato Luca Trevisan della segreteria nazionale Fiom. E proprio di questo si è parlato nel successivo e nuovo incontro con i parlamentari (sei in presenza su 12) del Fvg e con il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga e i due assessori Rosolen e Bini. Un incontro che ha riacceso qualche speranza perché la politica - locale e centrale - ha manifestato tutta la solidarietà e l'intenzione di inasprire proprio la legge sulla delocalizzazione, la 234 del 2021 (che già fu modificata da Giorgetti e Orlando nella scorsa legislatura), e proseguire, su un altro versante, con l'idea dell'Accordo di programma in cui un ruolo da protagonista dovrebbe averlo Ansaldo con il progetto legato all'idrogeno. Un inasprimento che per Debora Serracchiani (Pd) «si potrebbe inserire nel Milleproroghe in discussione alla Camera». Intanto, ci sono già tre date fissate per questi incontri con le parti in causa. Anche per Isabella De Monte (IV) «ci sono i margini» per una modifica in tal senso. Wartsila, secondo Antonio Rodà (segretario Uilm Trieste) in segue la certezza dei tempi di uscita da parte loro da questa vicenda, cosa assolutamente sbagliata e su cui devono fare marcia indietro». «Incontro positivo» anche per il segretario di Trieste della Fiom-Cgil, che vede possibile un allungamento dei tempi previsti dalla stessa legge 234. Fedriga, dal canto suo, ha espresso determinazione, «in accordo con le altre istituzioni a partire dal Governo, ad andare avanti per raggiungere con Wartsila un accordo di programma per definire un percorso di reindustrializzazione del sito che tuteli i lavoratori. Oggi - ha aggiunto - dobbiamo difendere i posti di lavoro dell'area triestina ma anche una filiera produttiva strategica per il nostro territorio e per l'intero Paese».

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