TRIESTE - Niente da fare. Il rimborso dei 2 euro proposto dal senatore del Pd Francesco Russo agli under 25 che vorranno recarsi domenica 6 marzo a votare le primarie indette del centrosinistra (che vedono Russo sfidare il sindaco uscente Roberto Cosolini) non è fattibile. A stabilirlo è l'Ufficio di presidenza riunitosi oggi: «Il versamento di almeno due euro quale contributo alle spese organizzative delle primarie è previsto dal regolamento delle primarie stesse - si precisa in una nota - per tale ragione ogni intervento da parte dei candidati teso a escludere una parte dell’elettorato dal versamento del contributo è in contrasto con le norme approvate dagli organi competenti”.
L'Ufficio specifica che «la scelta del candidato da parte degli elettori, che deve essere politica e programmatica, sarebbe invece inevitabilmente influenzata da interventi di tipo economico unilaterali, creando una grave disparità tra i candidati. Appare infatti evidente che un elettore che riceva da parte di un candidato un contributo in denaro a rimborso di quanto versato sarebbe orientato e influenzato nel voto stesso. Tale azione perciò potrebbe deformare il risultato elettorale».
«Qualsiasi competizione democratica – sottolineano i componenti dell'Ufficio - si fonda sul rispetto delle norme stabilite ed è fatto obbligo a chi si candida di accoglierle anche quando non sono condivise. Norme che, lo ricordiamo, sono state formulate e condivise da tutte le forze della coalizione e ratificate nelle sedi preposte, e alle quali i candidati sono tenuti al rispetto». In altre parole, Russo se ne faccia una ragione.
Ultimo aggiornamento: 29 Febbraio, 08:52
© RIPRODUZIONE RISERVATA L'Ufficio specifica che «la scelta del candidato da parte degli elettori, che deve essere politica e programmatica, sarebbe invece inevitabilmente influenzata da interventi di tipo economico unilaterali, creando una grave disparità tra i candidati. Appare infatti evidente che un elettore che riceva da parte di un candidato un contributo in denaro a rimborso di quanto versato sarebbe orientato e influenzato nel voto stesso. Tale azione perciò potrebbe deformare il risultato elettorale».
«Qualsiasi competizione democratica – sottolineano i componenti dell'Ufficio - si fonda sul rispetto delle norme stabilite ed è fatto obbligo a chi si candida di accoglierle anche quando non sono condivise. Norme che, lo ricordiamo, sono state formulate e condivise da tutte le forze della coalizione e ratificate nelle sedi preposte, e alle quali i candidati sono tenuti al rispetto». In altre parole, Russo se ne faccia una ragione.