Sparatoria in Questura: la Procura ricorrerà in appello contro il killer dei due poliziotti

Il Questore: vicenda dolorosissima

Martedì 4 Ottobre 2022
Sparatoria in Questura

TRIESTE - «La Procura Generale ha pronunciato la sua intenzione di ricorrere» contro la sentenza di primo grado che ha assolto, in quanto ritenuto non imputabile, Alejandro Augusto Stephan Meran dall'accusa di omicidio dei due agenti Matteo Demenego e Pierluigi Rotta.

Le motivazioni

«Chiaramente dovrà richiedere l'esecuzione di un'altra perizia, perché allo stato degli atti la conclusione della perizia» depositata in primo grado «non può essere diversa. Il dramma è che in questi casi è il perito che decide la sorte del processo». Lo ha detto il Procuratore Capo di Trieste, Antonio De Nicolo, nell'anniversario dei due agenti. Per quanto riguarda i tempi, ha aggiunto, l'atto deve essere presentato entro metà ottobre, «dopodiché la Corte di Assise d'Appello fisserà un'udienza probabilmente a gennaio». «Se la Corte - ha osservato - riterrà di fare un'altra perizia bisogna vedere come concluderà».

In generale, si tratta di «un caso controverso e complesso, in cui c'è stata un'importante perizia fatta nella fase dell'udienza preliminare che ha concluso in maniera difforme» rispetto a quella del primo grado. «È ragionevole supporre che ne venga fatta un'altra». E ancora, «la materia psichiatrica è materia scientifica, non possiamo noi non fidarci dei periti». Il dolore per la morte dei due agenti, ha concluso De Nicolo, «si rinnova quotidianamente. La ferita non si rimargina per tutti i servitori dello Stato, appartengano essi alla Polizia, ai Carabinieri e alla Magistratura. Siamo tutti sconvolti dal pensiero che due giovani vite di persone capaci ed entusiaste del loro lavoro siano state stroncate cosi prematuramente e senza un perché in un attimo di follia». 

Le reazioni

L'uccisione di Matteo Demenego e Pierluigi Rotta avvenuta tre anni fa in una sparatoria in Questura a Trieste «è una ferita molto aperta per noi, è stato un momento drammatico vissuto dalla Polizia a Trieste e in tutta Italia. Ricordo che dopo questo episodio davanti a tutte le Questure ci sono stati sit-in estemporanei da parte dei cittadini: questa vicenda dolorosissima ha colpito tutti». Lo ha detto il Questore di Trieste, Pietro Ostuni, a margine di una messa di suffragio per i due agenti. «Questi due ragazzi - ha aggiunto - erano meravigliosi, amavano molto il loro lavoro e sono morti in una maniera tragica. Forse uno degli eventi più efferati che abbiamo avuto nella storia della Repubblica». Il loro ricordo è anche «un momento per far capire qual è il nostro spirito, il nostro lavoro: bellissimo ma presenta tanti pericoli. Il sacrificio di questi ragazzi è enorme». Il Questore non ha commentato la sentenza di primo grado nei confronti di Alejandro Augusto Stephan Meran e i possibili futuri sviluppi giudiziari: «Non spetta a me farlo, noi facciamo un altro tipo di lavoro. Seguiremo il corso» degli eventi. «Abbiamo sempre tanta vicinanza con le famiglie dei due poliziotti, che stanno ancora soffrendo tantissimo per il fatto accaduto». 

«Una preghiera per onorare la memoria degli agenti della Polizia di Stato Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, che 3 anni fa persero la vita a Trieste nel compimento del proprio dovere. Il Friuli Venezia Giulia non dimentica il loro sacrificio. Proteggeteci anche da lassù, tra le stelle». Lo scrive il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, sui suoi profili social, ricordando i due agenti uccisi il 4 ottobre 2019.

Anche l'assessore del Friuli Venezia Giulia alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, intervenuto oggi a Trieste alla commemorazione ha espresso la sua vicinanza alle famiglie delle vittime. «I nomi di Matteo e Pierluigi, due ragazzi meravigliosi, saranno sempre un esempio non solo per i cittadini ma per le istituzioni, che nel loro nome sapranno anche nei momenti difficili da che parte guardare», ha aggiunto Roberti che ha rappresentato la Regione sia in Questura, dove era presente anche l'assessore regionale alla Difesa dell'ambiente Fabio Scoccimarro, sia alla chiesa della Beata Vergine del Soccorso dove il rito liturgico è stato officiato dal cappellano della Polizia don Paolo Rakic. Tra in presenti, anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e il presidente della Corte d'appello di Trieste, Sergio Gorjan

Il minuto di silenzio

«Abbiamo appreso con grande soddisfazione che la Procura sta predisponendo l'appello, anche perché abbiamo sempre sostenuto che Meran abbia agito con grande lucidità, come si evince dalle immagini andate in rete e visionate da chiunque». Così in una nota Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sap (Sindacato autonomo di polizia), commenta la notizia, appresa durante il Consiglio Generale, relativa alla decisione dell'impugnazione della sentenza. «Prima di iniziare i lavori del Consiglio Generale, dove sono presenti tutte le realtà sindacali del Sap - si legge in una nota del sindacato - l'assemblea ha osservato un minuto di silenzio in memoria degli agenti uccisi che stanno ancora attendendo giustizia. L'ultima sentenza aveva visto assolto Meran in quanto non imputabile. Ma la speranza che ancora qualcosa si potesse cambiare era stata lanciata dagli avvocati Valter Biscotti e Ilaria Pignattini, difensori dell'Associazione Fervicredo (Feriti e vittime della criminalità e del dovere), costituitisi parte civile nel procedimento»

Ultimo aggiornamento: 14:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci