Più profughi ai valichi, il prefetto: «Accoglienza dignitosa, Covid hotel pronti». Il procuratore: «Evidente assurdità norma su clandestini»

Giovedì 10 Marzo 2022
Profughi a Fernetti
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TRIESTE - Sei, sette autobus, una ventina di auto private e qualche pullmino. Sono gli automezzi giunti questa mattina al confine di Tarvisio (Udine) con a bordo profughi ucraini, donne e bambini, soltanto in un'ora e mezza. Si tratta prevalentemente di autobus con targa polacca, mentre molto pochi sono quelli ucraini. Tarvisio è uno dei due punti di ingresso in Italia attraverso il Fvg, l'altro, quello triestino di Fernetti, sembra scelto da un numero più basso di automezzi che portano profughi ucraini. 

Il prefetto: accoglienza dignitosa

«Abbiamo un flusso più o meno costante» di transiti di profughi dall'Ucraina «con i numeri che sono in aumento. C'è la necessità di ampliare il sistema dell'accoglienza pubblica, lo stiamo facendo e siamo molto impegnati su questo fronte». Lo ha affermato il prefetto di Trieste e Commissario del Governo in Fvg, Annunziato Vardè, parlando dei transiti di profughi attraverso la regione e in particolare attraverso i valichi della provincia. «L'ospitalità spontanea arriva fino a un certo punto - ha aggiunto a margine di un incontro - quindi dobbiamo essere preparati a offrire una accoglienza dignitosa. Lo stiamo facendo come prefetti, in uno sforzo sinergico che vede coinvolti in primis Prefetture e Regione, ma che deve registrare l'aiuto e il supporto di tutti perché il fenomeno si sta allargando. La nostra speranza è che la crisi internazionale possa essere positivamente chiusa al più presto, però al momento dobbiamo fare tutti il massimo sforzo per fronteggiare la richiesta di ospitalità e tutte le altre problematiche che stanno dietro a questa immane tragedia». Ogni giorno ci sono nuovi transiti, ha ribadito Vardè, «la maggior parte prosegue per altre destinazioni. Diverse persone si fermano in Fvg e nella provincia di Trieste. Fino a questo momento siamo riusciti a offrire loro un'accoglienza dignitosa. I Covid hotel sono stati riattivati ma per il momento non c'è stato bisogno di utilizzare queste strutture, che comunque funzionano e all'occorrenza possono essere usate».

Il procuratore: assurda norma su clandestini

La fuga degli ucraini verso l'Italia evidenzia «in maniera drammatica, dal punto di vista giudiziario, l'assurdità della norma che punisce il reato di clandestinità». Le persone che lasciano la guerra non sono europee e «potenzialmente sono tutti autori del reato dell'art.10 bis della legge sui clandestini. Più volte mi sono esposto dicendo che è una follia mantenere questa norma perché totalmente inutile: non aumenta di un millimetro il tasso di sicurezza dei cittadini e fa lavorare a vuoto la macchina giudiziaria, senza speranza di poter dare un messaggio positivo». Lo ha detto il Procuratore di Trieste, Antonio De Nicolo, ragionando sulle possibili ricadute giudiziarie per chi arriva in Italia dall'Ucraina. De Nicolo ha «più volte segnalato le contraddizioni della norma» ma sono rimaste «del tutto inascoltate, come spesso accade ai magistrati». Oggi «sono davanti agli occhi di tutti con gli ucraini. Vogliamo renderci conto che forse va ripensato normativamente un caso del genere?». «Sono convinto - aggiunge - che se dovessero arrivare migliaia di denunce di questo reato noi le archivieremmo perché lo commettono in stato di necessità. Ma ciò non vuol dire che la macchina non debba porsi il problema di avviare questa massa di procedimenti. Sto lavorando con le forze di polizia per vedere se possiamo cercare una soluzione ragionevole». «Per fortuna - ha concluso - l'Europa e non l'Italia, che non capisce quanto sono drammatiche le conseguenze di un reato che non serve a nulla, ci dà una mano con una decisione del Consiglio per agevolare l'ingresso di questi signori. Potremmo utilizzare sotto il profilo giudiziario questa decisione europea per poter archiviare in massa questi fascicoli senza generare arretrato giudiziario, non c'è bisogno di farne altro».

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