Il sì al rigassificatore spacca la politica: «Non a casa nostra, nel Golfo»

Giovedì 7 Aprile 2022 di Marco Agrusti
Il sì al rigassificatore spacca la politica: «Non a casa nostra, nel Golfo»
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Sì al rigassificatore off-shore, ha ragione Fedriga.

Sì all'impianto ma non nel Golfo di Trieste. No, meglio puntare su altre fonti di energia, soprattutto quelle maggiormente rinnovabili. E c'è spazio anche per l'accensione di una polemica. Divampa il dibattito, in Friuli Venezia Giulia, dopo l'apertura del presidente regionale rispetto alla possibilità di virare sulla realizzazione (in Alto Adriatico) di un impianto di rigassificazione off-shore, cioè lontano dalla costa».


FAVOREVOLE

L'unico sì pieno, convinto e senza limiti è quello del senatore di Forza Italia Franco Dal Mas. «Lo dico in modo convinto e spero convincente - ha spiegato -: Fedriga ha pienamente ragione. Non è il tempo dei no. Siamo in difficoltà proprio a causa delle scelte sbagliate della politica del passato. Il rigassificatore? Bisogna farlo e basta, senza ripensamenti o lungaggini».


I DISTINGUO

Debora Serracchiani (Pd) era presidente del Friuli Venezia Giulia quando il rigassificatore stabile (sulla costa) lo si voleva fare a Trieste. Fu la sua giunta, con soddisfazione, a mettere la parola fine. «Certamente - ha detto - bisogna aumentare la capacità di rigassificazione in Italia. La realizzazione di nuovi impianti è in capo a una regia nazionale, che tiene conto di fattori quali l'avanzamento dei processi autorizzativi delle nuove infrastrutture. Enel ha annunciato la ripresa dei lavori all'impianto di Porto Empedocle e altri siti sono in valutazione, mentre ancora nel 2013 il ministero dell'Ambiente aveva bocciato la Valutazione di impatto ambientale per il Gnl al largo di Trieste. Il principio della compatibilità ambientale, paesaggistica ed economica evocato da Fedriga è corretto e mi sembra non contempli un impianto offshore nel golfo di Trieste».


CONTRARIETÀ

«Abbiamo già strutture di questo tipo in Italia - è l'opinione del deputato del M5s, Luca Sut - e sappiamo bene che nuovi impianti hanno tempi di realizzazione lunghi: quando saranno pronti, probabilmente, avremmo già diminuito in modo sensibile il consumo nazionale di gas. In aggiunta, ci sono già due progetti autorizzati, ma non ancora realizzati, a Gioia Tauro e a Porto Empedocle; non credo che avviare adesso le procedure per una nave-rigassificatore nel golfo di Trieste sia un progetto praticabile. Al mondo ci sono solo 37 navi, è quindi c'è anche il rischio che scatti un meccanismo di accapparramento. Il Governo ha fatto sapere che Snam sta già opzionando due navi-rigassificatore, e credo che una dovrà essere destinata alla Sardegna. Qui, però, è importante far notare che se c'è una cosa che questa crisi ci ha insegnato è che dobbiamo assolutamente accelerare per sganciarci dalla dipendenza dalle fossili. Possiamo farlo con un'efficace sburocratizzazione delle autorizzazioni per le rinnovabili e spingendo misure per l'efficientamento dei consumi, come il superbonus per l'edilizia residenziale, ma va fatto ancora molto per quanto riguarda il settore industriale».


BOTTA E RISPOSTA

«Le posizioni di Fedriga sull'energia sono superficiali e pericolose, sono risposte emotive ed acchiappavoti alle emergenze: proprio ciò che non serve all'Italia né al Friuli Venezia Giulia. Nell'emergenza servono nervi saldi e regole certe per vincere le sfide energetiche ed ambientali, non si smette di programmare e pianificare. E l'ideologia del sì a tutto a prescindere resti fuori dalla porta, non si usi per fare propaganda, come non va usato il no a prescindere se è nel mio giardino», ha tuonato Shaurli del Pd. Secca la replica del consigliere Turchet della Lega: «Da Shaurli demagogia pericolosa e infondata».

 

Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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