Crisi Wartsila: nuovo corteo contro i 450 licenziamenti annunciati

Mercoledì 24 Agosto 2022 di E.B.
Crisi Wartsila: nuovo corteo contro i 450 licenziamenti annunciati

TRIESTE - Una manifestazione con corteo, in programma il 3 settembre a Trieste, per chiedere il ritiro da parte di Wartsila della procedura di cessazione della produzione nel sito di San Dorligo della Valle (Trieste) e respingere i 450 licenziamenti annunciati dalla multinazionale finlandese.

E' quanto hanno presentato oggi, 24 agosto, durante un incontro nel capoluogo giuliano, i rappresentanti territoriali di Fim, Fiom e Uilm. La manifestazione, hanno spiegato le sigle, prevede la partecipazione, tra gli altri, dei rispettivi segretari nazionali. Secondo programma, il corteo partirà da Foro Ulpiano alle 17 e attraverserà le vie cittadine per concludersi a piazza Unità d'Italia. "Facciamo un appello ai cittadini e a tutti i lavoratori del territorio - ha affermato Antonio Rodà, segretario territoriale della Uilm - al mondo delle associazioni e della società civile, affinché si uniscano compatti a questa manifestazione. Dobbiamo sollevare il problema di Wartsila e della questione industriale di Trieste".

Obiettivo della manifestazione, hanno ribadito i sindacati, è quindi anche la "richiesta di un incontro urgente al Mise", per "chiedere l'intervento sul blocco della procedura o su un piano alternativo a Wartsila che garantisca la continuità di produzioni nel sito triestino". Tra le altre azioni messe in atto dai sindacati, anche uno sciopero "a oltranza" congiunto di metalmeccanici e portuali in vista dell'arrivo della nave Uhl Fusion, attesa nel weekend nel canale navigabile di Trieste e incaricata del ritiro dei primi 12 motori Wartsila destinati alla sudcoreana Dsme (Daewoo Shipbuilding & Marine Engineering). "Impediremo con azioni legali" il ritiro di questi motori, ha spiegato Alessandro Gavagnin, segretario territoriale della Fim Cisl. In generale, ha concluso Marco Relli, segretario territoriale Fiom, "aspettiamo una risposta del Mise. Come sindacato metteremo in campo tutte le azioni possibili, ma serve un intervento dello Stato, perché la vertenza è nazionale e internazionale". 

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