Cinesi in Porto, D'Agostino: «Non
lo svendiamo. Gli Usa? Benvenuti»

Venerdì 8 Marzo 2019 di E.B.
Cinesi in Porto, D'Agostino: «Non lo svendiamo. Gli Usa? Benvenuti»
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TRIESTE - «E' falso dire che svendiamo l'Italia o il porto di Trieste ai cinesi». Ad affermarlo è il presidente dell'Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico orientale Zeno D'Agostino a fronte della concreta possibiltà che lo scalo adriatico possa diventare uno snodo strategico nella nuova via della Seta. «Credo che siano in pochi a conoscere i contenuti dell'accordo tra Italia e Cina, e io non sono tra questi, anche se molti ne parlano, ma so che per quanto riguarda Trieste il progetto si chiama Trihub e fa parte di un accordo a un tavolo tra Ue e Cina, in cui Pechino propone investimenti infrastrutturali europei in Cina e Bruxelles viceversa. Un accordo gestito da Bruxelles». Trihub - non ancora firmato - riguarda investimenti che la Cina potrebbe fare in ambito ferroviario a Trieste. Per D'Agostino, «se si pensa a un accordo con la Cina si pensa alla Grecia o a Gibuti, ma l'Italia può dialogare con grande equilibrio con la Cina. Alcuni si agitano perché il porto di Trieste lavora bene e questo sposta equilibri da Nord a Sud d'Europa» Gli Usa? «Per noi è un rapporto fondamentale. Se verranno a Trieste sarò felicissimo». Ad intervenire sul tema è anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza: «Se gli Usa non vogliono, i cinesi non arriveranno a Trieste. Speriamo che prevalga il buon senso e che possa esserci sviluppo e lavoro. Io considero un eventuale accordo con i cinesi una grande opportunità per la mia città». Dunque aggiunge: «Trieste è al centro di una polemica internazionale ma il vero problema è politico, e cioè se far arrivare o no i cinesi al centro dell'Europa». «L'Europa ha ancora il Pil più alto del mondo - conclude il sindaco - ma è divisa, dunque comandano la Cina e gli Stati Uniti, i russi stanno a guardare, comunque per me questa della Cina è una opportunità per la città»
   
 
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