Luca Zaia in diretta oggi: «Covid il 31 marzo stop allo stato di emergenza». Scuole: «Adottiamo il "modello morbillo"». «No ai vaccini sotto i 5 anni»

Mercoledì 2 Febbraio 2022 di Beatrice Mani
Luca Zaia in diretta oggi
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Dopo una settimana di assenza, nella quale era a Roma per l'elezione del presidente della Repubblica, Luca Zaia torna in diretta oggi per gli ultimi aggiornamenti sulla pandemia da Covid in Veneto. «Mattarella, negli incontri post elezione, mi ha ricordato il tema dell'autonomia», ha rivelato Zaia che proprio oggi, dopo la conferenza stampa, sarà nuovamente in viaggio verso la Capitale «lui conosce bene questo processo, ceh è costituzionale, e non siamo a un punto morto ma abbiamo un testo di legge quadro che deve passare il vaglio dell'ufficio legislativo di palazzo Chigi». Ma, tornando, al Coronavirus, una parola è quella chiave della giornata per il governatore: "semplificazione" di tutte quelle norme che riguardano la gestione dell'epidemia. In primo luogo le scuole che il governatore vorrebbe "libere": «Sono convinto che dovremo sempre più concentrarci sui sintomatici e non possiamo pensare di correre dietro a tutti i cittadini con il contact tracing». «Per la scuola, ad esempio - ha spiegato ancora Zaia - deve funzionare il "modello morbillo": chi va a scuola e ha un compagno positivo al Covid deve restare il classe. Dobbiamo chiedere  che le scuole restino libere». Infine il presidente si è detto convinto «che il 31 marzo bisogna porre fine allo stato d'emergenza». 

Zaia in diretta oggi

Il bollettino di oggi

Sono 9 milioni i tamponi molecolari, 16 milioni i rapidi, per un totale di oltre 25milioni di test fatti da inizio epidemia. Sono 14.190 i nuovi contagi Covid registrati in Veneto nelle ultime 24 ore, intercettati con oltre 142mila tamponi, incidenza al 9.98%. 208.908 gli attualmente positivi. Le vittime sono state 30, sempre nelle ultime 24 ore, sono state.

La situazione negli ospedali: sono 1972 (-37) i ricoverati negli ospedali del Veneto, di questi, 1808 sono ospitati nei reparti dell'Area medica (-35), mentre sono 168 in terapia intensiva (-2). 

Covid in Veneto: le ultime notizie

«Le vaccinazioni vanno avanti, sono oltre 25mila quelle fatte nelle ultime 24 ore, domani arriveremo al traguardo dei 10 milioni e mezzo di dosi inoculate - ha annunciato Zaia -. Cosa ci dicono i dati? C'è un allentamento delle curve, tanto che l'Rt è a 1, a 26% il tasso in area medica ma con un tendenziale in discesa al 24%, e anche nelle terapie intensive è in decrescita verso il 15%. Prendiamo atto che siamo davanti a una mole di positivi importante, l'approccio però è cambiato, è di maggiore familiarità con il virus, senza banalizzare l'infezione, il rischio c'è sempre, lo si vede nei ricoveri e nelle fasce di mortalità». Nuovi ricoveri per fascia di età: «Vediamo che i non vaccinati sono predominanti, chi finisce in ospedale ad età più basse ci finisce perché non si è vaccinato. Davanti a questi dati, e dopo 24 mesi di Covid, lo scenario è cambiato e va cambiata la strategia».

In ospedale per altri motivi, poi risultano positivi: boom di casi

Cambiare le regole

«Dovremo concentrarci sui sintomatici, ma non possiamo correre dietro a tutti i cittadini con il contact tracing. Se diamo per assodato che questo virus non ci lascerà, e sarà ubiquitario, ma non così invasivo da dare effetti clinici con ricaduta sulle ospedalizzazioni. Se ci concetrassimo sui sintomatici cambierebbe la vita dei sistemi di sanità pubblica - ha affermato il presidente del Veneto-. E sono convinto che il 31 marzo debba finire lo stato di emergenza. Noi dobbiamo riscrivere il piano di Sanità pubblica rispetto agli accessi in ospedale e nelle Rsa, la riapertura di alcune attività, facendo in modo di tornare a regime e occuparci dei pazienti non Covid. Se già domani mattina si decidesse che il contact tracing fatto come è fatto ora non ha più senso, sarebbe già un risultato: perché con 20mila casi al giorno è saltato».

Scuola: bisogna liberarla

«Sulla scuola il modello "morbillo" funziona: il compagno di classe che prendeva il morbillo stava a casa e stava in isolamento, tutti gli altri restavano in classe - ha ricordato Zaia -. Quando a gennaio si sono riaperte le scuole io ho detto che sarebbero state false aperture, perché le classi in isolamento sono state in effetti moltissime. Se avessimo scelto di aprire dal primo di febbraio avremmo evitato questa curva di alti e bassi che ha riguardato le famiglie, alla quale si è aggiunto il fatto di dover fare i tamponi a tutti questi ragazzi. Dobbiamo chiedere che le scuole restino libere, che i positivi vadano a casa e punto. E non condivido la discriminazione nelle scuole fra vaccinati e non vaccinati, altrimenti non la finiamo più».

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Vaccini ai bambini sotto i 5 anni: il no di Zaia

Pfizer chiede di usare il vaccino sotto i 5 anni. «Io spero che queste riflessioni da noi non si portino tanto avanti, lo dico vedendo questa notizia. Ad un certo punto dovremo fermarci, possiamo gestire questa situazione senza vaccinare anche i bambini sotto i 5 anni».

L'assessore veneto Manuela Lanzarin ha annunciato che alle 13.15 ci sarà un incontro con Governo e Regioni per il decreto con le nuove misure del Consiglio dei Ministri, riguardante le nuove regole della scuola. Inoltre si parlerà anche della validità del Green pass. 

Ecdc, gli ultimi dati sono presentati dalla dottoressa Francesca Russo. «La variante Omicron è estesa in quasi tutti i Paesi europei e in quasi tutti sembra che sia stato raggiunto il picco, mentre ora siamo in fase di discesa. La predominanza della variante Omicron lascerà la popolazione europea con uno stimolo del sistema immunitario. Le varianti sono e saranno sempre presenti per quanto riguarda questo virus, ma secondo i dati attuali sono con ridotto impatto sulla gravità della malattia. Si è osservato che molti soggetti restano positivi a lungo, questo non è correlato alla contagiosità della persona: la contagiosità si concentra nei primi 5 giorni, secondo gli studi. Sull'isolamento il documento dell'Ecdc per i vaccinati asintomatici o pauci sintomatici è di 6 giorni, mentre per noi è 10 attualmente (con un test al giorno dopo se risultano positivi, fino a quando non sono negativi). Per i lavoratori dei servizi essenziali prevede la riduzione a 3 giorni di isolamento con test, e 3 giorni di autosorveglianza: questo permetterebbe di avere operatori che tornino al lavoro in condizione di sicurezza. Contact tracing: con l'incidenza alta non rappresenta più una misura di contenimento del virus, ma va mirato nelle comunità chiuse, dove ci sono soggetti vulnerabili, questo lo dice anche l'Ecdc».

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Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 10:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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