«Cercasi personale»: tanti cartelli di offerta di lavoro ma nessuna risposta, attività costrette a chiudere

Il bar Ventennale a Serravalle ha dovuto tenere chiuso per qualche giorno per assenza di lavoratori, ora ha riaperto ma la ricerca continua

Venerdì 17 Giugno 2022 di Claudia Borsoi
Il bar Ventennale a Serravalle non riesce a trovare un cuoco e ha dovuto tenere chiuso per qualche giorno

VITTORIO VENETO - Chiuso per carenza personale. E ancora: cercasi ragazza per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre. Sono alcuni dei cartelli comparsi in questi giorni sulle vetrine di locali e negozi della città. Si fatica a trovare commesse, camerieri, baristi e cuochi. Un problema che è esploso in questi ultimi mesi. «Sembra impossibile che, con una crisi economica in atto, non si trovi forza lavoro» scandisce il presidente di Ascom Vittorio Veneto, Michele Paludetti, che conferma che tra i suoi associati le difficoltà di reperire personale sono all'ordine del giorno. Il bar Ventennale a Serravalle riapre oggi. È rimasto chiuso qualche giorno per carenza di personale, come recita l'avviso sulla porta del locale di via Martiri della Libertà. «Mi manca un cuoco/snackista - spiega la titolare Alessandra Cattarin - Da quando il mio compagno, che è il cuoco, ha preso in gestione il circolo di Forcal ho difficoltà a trovare un sostituto. Ho avuto una persona per un paio di mesi, poi se n'è andata. Noi cerchiamo personale per la cucina che sappia lavorare e che ti assicura un lavoro fatto bene sia che ci siano 10 clienti, sia 40. So che il lavoro in cucina è un lavoro difficile da gestire e particolare. E visto che mi manca il cuoco, in questo momento non riuscendo ad assicurare un servizio fatto bene ho deciso di concentrarmi solo nei fine settimana. Ho avuto dei giovani stagisti, ma senza un cuoco non so cosa fargli fare: cerchiamo una persona che sappia prendere in mano la cucina. Anche un giovane: siamo pronti a farlo crescere».
IL NODO
«Tanti locali cercano del personale, ma non lo trovano - conferma Michele Paludetti -. Il Covid ha creato una variazione di pensiero sul lavoro soprattutto fra i giovani che sperano di trovare lavori in cui doversi sacrificare di meno. C'è stato con la pandemia un cambio repentino di visione della vita e questo ha provocato la fuoriuscita di giovani dal mondo del lavoro, portando alla situazione che stiamo vivendo». Mancano camerieri, cuochi, ma anche commessi. Alla cartoleria Nuova Terresan in centro da tempo sono alla ricerca di una persona per il periodo estivo, ma quando viene chiesto di lavorare anche il sabato, molti fanno marcia indietro.
LA CRITICA
«Il reddito di cittadinanza evidenzia il presidente di Ascom ha creato un problema non indifferente: se uno deve scegliere tra lavorare a 800 euro al mese o stare a casa e prendere il reddito di cittadinanza, c'è chi sceglie il secondo, una scelta sbagliata. Credo che sotto i 50 anni il reddito di cittadinanza andrebbe abolito, altrimenti creiamo un mondo di giovani in cui tutto è dovuto e basta stare a casa per prendere uno stipendio».

 

Ultimo aggiornamento: 19:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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