VITTORIO VENETO - C'è anche un bambino di 11 mesi tra i positivi al Covid-19. È uno dei 23 cittadini di Vittorio Veneto che attualmente stanno affrontando la malattia. E si tratta del più giovane vittoriese positivo al virus da quando è scoppia la pandemia. A renderlo noto, in apertura del consiglio comunale di giovedì sera, è stato il sindaco Antonio Miatto che ha parlato di «una pandemia dei non vaccinati».
IL QUADRO
«La situazione ha precisato in aula il sindaco Miatto è diversa dalle due ondate precedenti, quando nella prima a Vittorio Veneto si erano raggiunti i 309 positivi contemporaneamente e nella seconda i 109. Ora siamo a 10 positivi. Ma i numeri sono in aumento, così come nel resto della provincia. Di questi 10, uno è un 60enne, uno un 40enne, uno un bambino di circa 11 mesi e gli altri sono ragazzi fra i 16 i 24 anni. Nessuno di questi era stato vaccinato, né aveva superato la malattia. Praticamente ora è una pandemia dei non vaccinati. Il picco è sì ridotto, ma i contagi ci sono ancora». Il sindaco di Vittorio Veneto ha pubblicamente confermato che lui si è vaccinato, come pure tutta la sua famiglia, comprese figlia e nuore incinte. Il mio esempio l'ho dato. Invito tutti a vaccinarsi, perché serve vaccinarsi per sé e per gli altri» ha ribadito.
L'INVITO
Stesso invito lo ha fatto, anche attraverso i social proprio per raggiungere i più giovani, il sindaco di Cappella Maggiore Vincenzo Traetta, comune in cui i contagi riguardano attualmente solo ragazzi. «I casi ad oggi dice Traetta sono saliti a 8 (giovedì erano 5, lunedì 2, ndr). Sono tutti giovani. Come padre di famiglia e docente rinnovo l'invito ai ragazzi di Cappella Maggiore a farsi quanto prima il vaccino. Solo così con l'inizio del nuovo anno scolastico potremo riprendere, finalmente in presenza, un cammino di crescita condiviso». Parole che, sui social, hanno agitato i no-vax. Otto positivi anche nel vicino comune di Fregona e tutti giovani, alcuni amici fra loro. «Anche da noi sottolinea il sindaco Patrizio Chies il virus si è ripresentato. Invito a usare prudenza nei rapporti interpersonali».