VITTORIO VENETO (TREVISO) - Smascherata la banda dello scippo che un mese fa aveva strappato di dosso la borsetta a una signora, in pieno centro a Vittorio Veneto. Tre i giovanissimi denunciati dai carabinieri: due studenti di appena 16 anni, incensurati, e un ragazzo di 18, con precedenti, tutti del posto.
LO SCIPPO
Il terzetto era entrato in azione la sera del 17 agosto scorso, in piazza Medaglie d'Oro. Nel mirino era finita una 58enne vittoriese che a quell'ora stava camminando tranquillamente, con la borsetta appesa alla spalla. D'un tratto se l'è sentita strappare di dosso. Un forte strattone e via: i ragazzi sono scappati a piedi, lasciando la vittima incredula e frastornata. Giusto il tempo di rendersi conto dell'accaduto e i tre si erano già dileguati insieme al bottino, ovvero cellulare e contanti. A quel punto alla 58enne non è rimasto altro da fare che denunciare lo spiacevole episodio ai carabinieri.
INCHIODATI DALLE TELECAMERE
A poco più di un mese dall'inizio delle indagini, i militari dell'Arma sono riusciti a dare un volto e un nome ai responsabili. Fondamentale è stato il contributo dei filmati delle telecamere di videosorveglianza installate in centro città. Per il terzetto è scattata quindi la denuncia: alla Procura di Treviso per lo scippatore 18enne che alle spalle ha già qualche precedente, a quella dei minori di Venezia per i due complici 16enni, entrambi incensurati.
BABY GANG E TELECAMERE
Soddisfatto dell'esito delle indagini il sindaco Antonio Miatto, che ribadisce l'impegno nel contrasto alle baby gang: «Purtroppo è un problema che affligge anche la nostra città - afferma -. Nelle ultime settimane non ci sono stati segnalati episodi particolari, ma l'attenzione al tema rimane alta». L'obiettivo è scongiurare aggressioni come quella subita dalla 58enne e atti vandalici come quelli degli ultimi due anni. Dal tricolore rubato e bruciato dalla sede degli Alpini all'imbrattamento della fortezza al Caregon del Diol passando per le scorribande al parco e alla villa Papadopoli e le frequentazioni sopra le righe tra Quadrilatero e Rione 66, con i negozianti presi di mira fino ad arivare alla statua decapitata sulla scalinata del centro, dove alcuni ragazzini erano stati visti fare parkour. Un buon alleato è il sistema di videosorveglianza, sia in funzione di deterrente, sia per identificare i responsabili, come ha dimostrato l'ultima indagine. «Attualmente le telecamere sono circa una trentina, anche se a funzionalità ridotta - spiega il primo cittadino -. Abbiamo già provveduto alla posa della fibra ottica e osa scatta la fase due del progetto. Entro il 2022 confidiamo di sostituire gli apparecchi ormai vetusti e di installarne di nuovi nei punti strategici della città, arrivando ad avere tra le 50 e le 60 sentinelle elettroniche».