CASTELFRANCO (TREVISO) - Travolta dal male di vivere. Si chiamava Vittoria Serena.
Era nata a Montebelluna, poi con la famiglia si era trasferita a Castello di Godego. Amante della lettura, della saggistica, del cinema, di tutto ciò che era arte, si era iscritta all'università di Lettere a Padova.
Da qualche mese frequentava un ragazzo. Una storia d'amore che sembrava rasserenarla, farla stare bene. A Padova viveva a pochi passi da piazza Mazzini in un appartamento di via Calfura 15. Una casa ben arredata, elegante, curata nei dettagli.
Ieri mattina si è arresa. Ha preso la cintura del suo accappatoio. Se l'è avvolta al collo e si è lasciata cadere nel vuoto. Non ha lasciato alcun biglietto. A scoprire la tragedia il fidanzato, nel tardo pomeriggio.
Vittoria viveva a Godego con la sua adorata nonna, ma da quando aveva iniziato a frequentare Padova non si vedeva spesso in giro. In paese i nonni di Vittoria erano i vecchi proprietari di villa Caprera, già villa Serena quando vi abitava il nonno, un conte.
La madre non stava molto bene e nell'ultimo periodo si trovava in ospedale. Lei, invece, all'apparenza sembrava stare meglio, nonostante i problemi di depressione.
Poco prima di morire la ragazza aveva lanciato su Facebook il suo ultimo post: una canzone dei RadioHead dal titolo inquietante: "How to disappear completely", ovvero "Come scomparire completamente". «Non è mai un addio» aveva poi scritto per accompagnarla.
E proprio su Facebook che in tanti vogliono ricordarla, lasciando un messaggio di ricordo e di dolore sulla sua bacheca, aperta, come il suo carattere.
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