Veneto Banca: «Avanti con le cause, no alla transazione»

Lunedì 6 Febbraio 2017 di Mauro Favaro
Veneto Banca: «Avanti con le cause, no alla transazione»
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MONTEBELLUNA - Un no chiaro e forte. La maggior parte degli iscritti alla Federconsumatori che hanno visto sparire i propri investimenti in Veneto Banca e nella Popolare di Vicenza non ha alcuna intenzione di aderire alla transazione proposta dai due istituti in cambio della rinuncia a qualsiasi azione legale, compresa l'eventuale costituzione come parte civile nei procedimenti penali contro i passati amministratori delle banche. In primis per una questione di principio. Ma anche perché l'indennizzo fissato a circa il 15% è considerato troppo basso. Per molti la cifra che verrebbe recuperata in questo modo non è di quelle che cambiano la vita. Da qui la decisione di non mollare.

La posizione è emersa nell'assemblea che ha richiamato oltre 500 persone all'hotel Maggior Consiglio. A chi dice no, Federconsumatori indica due strade: causa in tribunale e ricorso all'Arbitro per le controversie finanziarie (Acf) attivato in Consob all'inizio di gennaio. «Migliaia di cittadini sono stati truffati. Vogliamo che sia fatta giustizia e che ci sia un risarcimento equo. Il 15% non è sufficiente. Fermo restando che ognuno è libero di decidere se aderire o meno alla transazione spiega Sergio Veroli, vicepresidente dell'associazione nazionale da parte nostra, siamo pronti a tutelare tutti davanti al giudice e a occuparci del ricorso all'Arbitro per le controversie finanziarie».
 
«Le banche sono obbligate a informare i cittadini. E a non vendere prodotti finanziari a chi non ha un profilo adeguato aggiunge . Questi obblighi sono stati spesso violati. Bisogna ricordare che i risparmiatori non sono speculatori. Per di più, alcuni di quelli che hanno chiesto il rimborso sono stati scavalcati da altri». Il ricorso all'Arbitro è gratuito e più snello della causa in tribunale. Si potrebbe arrivare al pronunciamento, che però non ha lo stesso valore di una sentenza, nel giro di sette, otto mesi. Ma non si partirà a spron battuto: all'inizio Federconsumatori selezionerà i casi più eclatanti per incamerare pronunciamenti favorevoli, che se non rispettati porterebbero a sanzioni reputazionali contro la banca. L'associazione ha bocciato fin da subito l'offerta arrivata dai due istituti. «È elemosina taglia corto Barbara Puschiasis di Federconsumatori Friuli Venezia Giulia ci siamo chiamati fuori non appena abbiamo visto i contenuti». Il dito è puntato in particolare contro il fatto che la transazione mette tutti sullo stesso piano: chi aveva un capitale minimo investito tutto nello stesso posto come chi aveva un capitale misto e magari era più abituato a fare i conti con prodotti finanziari. «Questa non è equità sottolinea Puschiasis bisognava tenere conto del profilo di ogni socio». «Il risarcimento proposto è irrisorio. La maggior parte dei nostri iscritti ritiene l'offerta offensiva conclude Luigia Giuriati, presidente di Federconsumatori Treviso, riassumendo l'umore degli iscritti della Marca : vogliono recuperare i soldi, sì. Ma vogliono anche che i responsabili di tutto ciò vengano puniti».
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