I vaccini in 8 centri, l’obiettivo: 10mila iniezioni al giorno

Venerdì 15 Gennaio 2021 di Mauro Favaro
I vaccini in 8 centri, l’obiettivo: 10mila iniezioni al giorno

TREVISO Sono otto i centri individuati dall’Usl della Marca per la vaccinazione di massa dei trevigiani con più di 80 anni contro il coronavirus. È tutto pronto. All’inizio di febbraio verranno complessivamente convocati 38mila anziani. Si tratta del passo che segna l’apertura della maxi campagna anti-Covid alla popolazione. Ogni over 80 riceverà a casa una lettera con su scritto dove e quando presentarsi per sottoporsi all’iniezione del vaccino Pfizer. I centri sono gli stessi usati lo scorso novembre per la campagna antinfluenzale dedicata alle persone tra i 60 e i 64 anni: il Sant’Artemio di Treviso, il Palapace di Cornuda, Casa Riese di Riese Pio X, il Palacicogna di Ponzano, il palazzetto dello sport De Vidi di San Biagio, l’ex Foro boario di Oderzo, l’ex biblioteca di Susegana e la palestra Pontavai di Vittorio Veneto. Il piano prevede di vaccinare in queste strutture 35mila persone con più di 80 anni. Le altre 3mila, invece, non possono muoversi da casa e verranno vaccinate a domicilio. «Queste vaccinazioni saranno gestite direttamente dall’Usl, con l’utilizzo delle dosi della Pfizer – fa il punto Francesco Benazzi, direttore generale dell’azienda sanitaria – cominceremo all’inizio di febbraio. E poi andremo a recuperare le persone che non potranno rispondere al primo appuntamento».
LA SECONDA FASE
Quando arriveranno i nuovi vaccini anti-Covid entreranno in gioco anche i 515 medici di famiglia. A partire dal siero targato Moderna, che a differenza di Pfizer non deve essere conservato a 75 gradi sottozero. Le prime mille dosi sono attese a giorni. Poi le forniture dovrebbero diventare via via più consistenti. I camici bianchi del territorio saranno chiamati a vaccinare i cittadini dagli 80 anni in giù, sempre su appuntamento, scendendo progressivamente in base all’età. L’ipotesi sul tavolo è di allestire grandi centri vaccinali nei palazzetti dello sport, a cominciare dal Palaverde. I dettagli dell’organizzazione verranno definiti nei prossimi incontri tra la Regione, l’Usl e gli stessi medici di famiglia. Intanto si parte. Anzi, si continua, visto che l’Usl ha già vaccinato oltre 10mila persone tra il personale degli ospedali e gli anziani e gli operatori delle case di riposo. Lunedì verrà concluso il primo giro di iniezioni nelle strutture per anziani. Poi scatteranno i recuperi.
STRUTTURE PRIVATE
Tra oggi e domani toccherà al personale delle strutture private convenzionate: il Covid Hospital del San Camillo di Treviso, Giovanni XXIII di Monastier, Villa Napoleon di Preganziol e La nostra famiglia. Più l’hospice per malati oncologici dell’Advar di Treviso. Le 1.443 dosi di vaccino messe a disposizione sono già tutte prenotate. Le prime stime parlano di un’adesione superiore all’80%. Ma non sono ancora state previste scadenze. Di conseguenza, i numeri non potranno che aumentare. Domenica verranno effettuati i richiami per i 105 professionisti del Ca’ Foncello che hanno ricevuto la prima dose lo scorso 27 dicembre. La prossima settimana si procederà anche con la copertura dei centri per persone con disabilità. E il 23 gennaio, attraverso l’Ordine dei medici, saranno chiamati tutti i liberi professionisti. «La task force ci permetterebbe di vaccinare anche 10mila persone al giorno – sottolinea Benazzi – l’importante è che continuino ad arrivare le dosi necessarie». La campagna anti-Covid non sarà più gestita da Anna Pupo, che il 18 gennaio si sposterà all’Usl 4 Veneto Orientale. La direzione del servizio Igiene e sanità pubblica dell’Usl della Marca verrà provvisoriamente affidata a Maria Domenica Pedone. Nel frattempo, la situazione nelle case di riposo sta migliorando. Poco più di un mese fa si era arrivati a contare 1.150 positivi. Adesso si è scesi a 394: 210 anziani e 184 operatori. Le persone attualmente positive verranno vaccinate 14 giorni dopo la negativizzazione. Anche tra il personale degli ospedali si vede un miglioramento. Sono 140 gli operatori della sanità in isolamento perché contagiati o contatti di caso positivo: tra questi, 16 medici, 69 infermieri e 34 operatori sanitari. Ed è in calo anche il numero di tamponi richiesti ai Covid Point dell’Usl. «Siamo passati da un picco di 8mila test al giorno a 3.500 – conclude Benazzi – questo potrebbe essere dovuto a una maggiore circolazione del virus a livello asintomatico. Oltre ogni considerazione, comunque, adesso l’obiettivo è vaccinare quante più persone possibile nel più breve tempo possibile».
 

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