"Undicesimo Vineria", chiude l'unico ristorante stellato a Treviso

Giovedì 5 Marzo 2020 di Ch. P. - Cl.dm.
Lo chef Francesco Brutto e il socio Ramos Freitas chiudono l'avventura all'Undicesimo Vineria
TREVISO - È stato il locale “rivelazione” degli ultimi anni, e non solo a Treviso. Con tanto di stella Michelin conquistata nel 2017 dallo chef enfant prodige Francesco Brutto, miglior emergente nel 2016. Ma adesso il celebre “Undicesimo Vineria” di via della Quercia, inaugurato il 18 ottore 2014, termina la sua avventura. E il 30 aprile sarà «l’ultimo servizio al pubblico». L’annuncio è arrivato ieri, con un post rivolto a tutti gli amici e i clienti che hanno seguito la storia di Brutto e del suo socio Regis Freitas. 

«In questi anni abbiamo trascurato aspetti importanti della nostra vita - dicono i due soci - dedicandoci il più possibile a questo meraviglioso progetto, e l’abbiamo fatto volentieri, con lo scopo di offrirvi una cucina di alto livello, vini ricercati ed un servizio che fosse accogliente e che potesse fare della vostra visita un’esperienza unica. Ora abbiamo deciso di riprendere in mano delle cose lasciate un po’ da parte come famiglia, studio e ricerca per chissà un domani riaprire le porte a voi ospiti. Ringraziamo tutti quelli che hanno lavorato con noi senza i quali non ce l’avremo mai fatta». Nel 2017 il trentenne Brutto aveva stregato i giudici della Michelin con la sua cucina «audace in bilico tra tecnica e innovazione», con percorsi gastronomici «concisi, interessanti ma – talvolta – scomodi». Così, per questi ultimi due mesi da “gran finale”, Brutto promette «un menù che ci piace considerare come la sintesi di questi sei anni di sperimentazioni e ricerche e che noi ormai a tutti gli effetti consideriamo i nostri “classici”». La decisione, per i due soci, è maturata nel tempo. «Ci serve una pausa - conferma Brutto al telefono - anche perché Regis è diventato papà da poco e ha bisogno di stare con la famiglia. E d’altra parte non si può stare in ristorante per 15 ore al giorno. Serve tempo anche per noi. Anche per fare altre cose. Studiare, girare, provare, sperimentare».
LA STORIA
Un percorso, quello del 32enne di Campocroce, iniziato a 16 anni, da studente di liceo scientifico con uno stage proprio alla Vineria (nella versione originaria al Quartiere Latino) e perfezionato all’Osteria del Povero Diavolo di Torriana (provincia di Rimini), sotto Piergiorgio Parini, e al Venissa della famiglia Bisol a Mazzorbo, come secondo di Antonia Klugmann. Lì l’incontro con l’amico-socio-sommelier-maître di sala, Regis Ramos Freitas, con cui nel 2014 ha intrapreso l’avventura del locale in proprio. Riprendendo in mano proprio la Vineria che la vecchia gestione voleva chiudere, e aggiungendo al nome l’aggettivo Undicesimo, per ricordare l’apertura avvenuta undici anni prima. Fino al balzo nell’Olimpo nazionale dei fornelli.
IL FUTURO
Brutto non resta con le mani in mano: mantiene la consulenza già avviata tre anni fa con lo stellato “Venissa” ora guidato dalla compagna Chiara Pavan, altro talento della cucina, designata lo scorso anno dalle Guide de L’Espresso come la “miglior Chef donna d’Italia”. Nello stesso tempo si dedica al suo laboratorio di 70 metri quadri, in città, nel quale cura le fermentazioni, lavorando soia, riso e funghi: «Vorrei ingrandire il laboratorio - dice - e continuare a collaborare col “Venissa”, sarò spesso lì. Certo, per ora l’avventura Undicesimo Vineria si conclude, e ci dispiace moltissimo, per noi era come un figlio. Ma non è detto che tutto finisca qui. Può darsi che dopo la pausa - anticipa - Regis ed io ci imbarcheremo in un altro progetto. Sono sicuro che troveremo altre occasioni per diventare grandi ancora». Brutto non si vuole sbilanciare, ma la sua avventura in cucina non si chiude con l’Undicesimo Vineria: «Un progetto c’è, ma è ancora prematuro dire qualcosa. È tutto da definire. Se ne riparlerà il prossimo anno». 
Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 19:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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