Truffatori smascherati al pranzo della parrocchia: fingevano di raccogliere fondi per un centro per sordomuti

Martedì 21 Giugno 2022 di Gianandrea Rorato
Durante il pranzo in parrocchia due truffatori sono entrati in azione fingendosi operatori di un centro per sordomuti

CESSALTO - Entrano alla chetichella durante il pranzo della parrocchia e si qualificano come responsabili di una raccolta fondi per costruire una struttura destinata a persone sordomute. Prima raccolgono i soldi (cifre che vanno dai 20 ai 50 euro), poi fanno firmare su un foglio che certificherebbe la destinazione dei fondi. Ma è una truffa e quando vengono scoperti, scappano a gambe levate. E nella fuga, una volta in auto, rischiano pure di investire i parrocchiani che li rincorrevano per fermarli. Il movimentato episodio è accaduto nel primo pomeriggio dello scorso 2 giugno, in pieno centro a Cessalto, durante un pranzo all'aperto organizzato in parrocchia con il parroco don Mauro Gazzelli.


LA VICENDA
«Il 2 giugno ho organizzato un pranzo a Cessalto a cui hanno partecipato 140 persone. Per l'occasione era in programma una lotteria di beneficenza. Durante l'estrazione è entrata una ragazza, presentata come sordomuta da un'operatore che l'accompagnava». Il sacerdote prosegue: «Il sedicente operatore chiedeva ai presenti di firmare per poter aprire un non meglio specificato centro per sordomuti. Proprio per questo raccoglievano anche dei soldi dai presenti. All'inizio non mi ero accorto di questa presenza. Nel frattempo sono riusciti a spillare 60 euro agli intervenuti». Poi che è successo? «Quando li ho notati, durante l'estrazione dei numeri della lotteria, al microfono ho chiesto ad alta voce di fermare quelle persone in quanto non autorizzate da nessuno. Il sedicente operatore se l'è svignata a gambe levate, insieme alla ragazza. Alcuni parrocchiani li hanno seguiti a tutta velocità. Nel frattempo loro sono riusciti ad arrivare alla loro auto e a scappare, rischiando pure di investire i parrocchiani che li stavano seguendo». Poi che avete fatto? «Abbiamo segnalato l'episodio alle forze dell'ordine, oltre alla targa della loro auto.

Ma per la legge italiana, anche se vengono individuati, che conseguenze prevede? A questo punto meglio aiutare i poveri veri, perché questi non sono per niente poveri. Si tratta di truffatori».


IL CONSIGLIO
Il parroco conclude: «A questo punto è giusto segnalare a tutti di diffidare da quelli che fanno firmare, facendo illudere che la firma sia garanzia della veridicità del progetto, in questo caso una struttura per sordomuti. Se si vuole fare beneficenza, è bene farla sapendo dove vanno a finire i soldi. Per esempio noi in parrocchia abbiamo delle iniziative importanti sul tema della disabilità. Ad ogni modo dico di tenere gli occhi aperti».

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