Lascia 5 milioni di euro alle case di riposo: la maxi eredità salva il bilancio Israa

Martedì 9 Marzo 2021 di Paolo Calia
La casa albergo Salce sede dell'Israa
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TREVISO - Quando l’hanno saputo, stentavano a crederci: 5 milioni di euro lasciati in eredità all’Ente. Una cifra enorme che ha fatto barcollare Mauro Michielon, presidente dell’Israa, il direttore Giorgio Pavan e tutto il consiglio d’amministrazione. Ed era tutto vero. Un trevigiano, che ha fatto mettere nero su bianco di voler restare anonimo, ha deciso di lasciare tutti i suoi averi all’Israa. Di lui si sa solo che è deceduto lo scorso agosto in tarda età, non per Covid, che era un imprenditore dagli interessi variegati tra cui l’editoria, residente in città, che non aveva parenti e che una piccola parte del suo patrimonio è andato alla badante. Il resto, appunto 5 milioni di euro, all’Israa. «Io lo reputo un segno della Provvidenza.

Se fai del bene, ti torna indietro», dice convinto Michielon.

AL MOMENTO GIUSTO

E il presidente, ex deputato ed ex assessore comunale al Sociale, parla non a caso Provvidenza. La notizia del lascito è arrivata mentre il Cda stava lavorando all’approvazione del bilancio previsionale 2021. Un documento economico duro, profondamente segnato dal Covid e destinato ad essere chiuso in rosso. E invece no. L’imprevista entrata di questa mole di liquidità ha consentito di raggiungere il pareggio e di contenere l’aumento delle rette a solo un euro al giorno. Senza questi soldi, la maggiorazione rischiava di essere decisamente più alta. «Abbiamo dovuto attendere di conoscere esattamente l’ammontare del lascito - continua Michielon - una volta avuta chiara la cifra, abbiamo deciso subito come impiegarla. Un milione è stato utilizzato per il bilancio, il resto per gli investimenti programmati». E l’Israa è alle prese con impegni importanti: la ristrutturazione dell’ex casa di riposo Umberto Primo, con annesso chiostro dell’ex convento dei frati Girolamini, da sola richiede una copertura di poco superiore ai cinque milioni di euro; altri due sono invece previsti per un intervento sulla casa albergo, mentre altri 1,7 milioni se ne andranno per rifare mense, cucine e impianti. In questo quadro, l’eredità incassata rappresenta ben più di un piccolo aiuto.

L’IDENTIKIT

All’Israa, ovviamente, sanno il nome del benefattore, ma ne rispettano le volontà e non lo rivelano. «Si tratta di una persona che non è mai stata un nostro assistito - si limita a dire il direttore Pavan - pensavamo che fosse il cugino di una signora ospitata in una delle nostre strutture, ma poi abbiamo appurato che si trattava solo di un’omonimia. Era un signore distinto, molto riservata, che però è sempre stato vicino all’Israa. Noi non abbiamo mai avuto alcun rapporto diretto con lui ma, informandoci un po’, abbiamo saputo che ha anche preso parte alla progettazione partecipata per il progetto che andrà a rivedere la Umberto Primo. Abbiamo anche scoperto che a suo tempo si era interessato al progetto del cohousing e al ciclo d’assistenza per l’Alzheimer. La sua decisione di lasciarci il suo patrimonio , di metterlo a disposizione della collettività, ci convince che stiamo lavorando bene. Siamo soddisfatti, anche perché nessuna somma viene trattenuta, ma tutto verrà investito per coprire il costo dei servizi rivolto agli anziani per contribuire agli investimenti». «Inutile dire che questo lascito ci riempie d’orgoglio - riprende Michielon - fa capire quanto l’Israa sia radicata in città, di qualche pasta sia l’animo dei trevigiani. È anche un segnale di speranza quanto mai utile in queso periodo».

IL BILANCIO

Il previsionale 2021, lascito a parte, registra un aumento generalizzato dei costi. Incide la riduzione della somma introitata con le rette dovuta al Covid che ha bloccato gli ingressi in case di riposo e azzerato l’attività dei centri diurni. Sono inoltre destinati ad aumentare di circa il 10% i costi legati alle forniture alimentari e di materiale sanitario. L’aumento delle rette pari a un euro al giorno ha solo in parte compensato i mancati incassi. Nella relazione allegata al bilancio viene specificato che senza il lascito «sarebbe stato necessario assumere misure ben più onerose rispetto all’aumento delle rette deliberato dal Consiglio d’amministrazione, che cono comunque sono state assunte in periodo antecedente rispetto alla conoscenza del contenuto del lascito. L’aumento della retta è comunque ritenuta un’operazione utile per riavviare, in prospettiva, un percorso virtuoso finalizzato a migliorare i saldi del bilancio corrente. Il lascito aiuterà l’Israa ad affrontare i progetti futuri». 

Ultimo aggiornamento: 08:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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