Spaccio e aggressioni: «Dopo via Pisa il “Bronx” si è spostato alle Stiore»

I residenti del grattacielo: «Situazione invivibile, sembra di essere su Gomorra»

Mercoledì 13 Marzo 2024 di Maria Elena Pattaro
Spaccio e aggressioni: «Dopo via Pisa il “Bronx” si è spostato alle Stiore»

TREVISO - Spaccio di droga, intrusioni notturne, bivacchi abusivi, persino una discoteca “fai da te” allestita in uno dei magazzini condominiali.

Aggressioni al custode, minacce ai pochi residenti che ancora si battono per arginare il degrado. E cumuli di immondizia abbandonati nei locali di sbrigo. È la fotografia impietosa del grattacielo delle Stiore. «Dopo le 10 di sera scatta il coprifuoco: nessuno si sente sicuro a passare nella zona dei garage. Ti trovi gente che spaccia, si droga, bivacca. Sembra di essere in uno scenario da Gomorra - lamenta uno dei residenti, esasperato al punto da decidere di andarsene -. Fra due mesi cambio casa, qui non si vive più». «Io ho svenduto il mio studio di 85 metri quadri a 55mila euro pur di andarmene - aggiunge un professionista -. Non potevo più rimanere lì». 


I PROBLEMI
Da una torre all’altra. Fino a qualche anno fa il condominio più famigerato era il grattacielo di via Pisa. Oggi invece la sacca di degrado si è spostata di un paio di chilometri, in piazzale Pistoia, all’incrocio tra viale della Repubblica e la Feltrina. Costruito negli anni Sessanta, conta settanta appartamenti. Difficile dire quanti siano gli inquilini effettivi visto che più di qualche locatario straniero subaffitta ai propri connazionali. Ma questa è solo una parte del problema. Agli inquilini "di troppo" si aggiungono gli intrusi. Quelli che un residente coraggioso va a stanare la sera tardi, quando rientra dal lavoro, improvvisando una sorta di ronda. Armato di torcia perlustra la zona dei garage e il dedalo di cunicoli su cui si affacciano box e locali di disbrigo. «Trovo gente che dorme accampata su materassi e giacigli di fortuna» racconta l'uomo, che chiede l’anonimato per motivi di sicurezza. Il palazzo, per conformazione e posizione strategica, è diventato un luogo di spaccio. E i cancelli che di notte vengono chiusi non bastano a scoraggiare i traffici illeciti. «Scavalcano la recinzione sul retro poi si intrufolano nella zona dei garage e da questa grata allungano le dosi - dice l’uomo indicando una finestrella affacciata sulla Feltrina -. Uno resta in strada a fare da palo mentre i clienti si avvicinano in macchina. Ho chiamato spesso la polizia ma appena vedono le volanti scappano dal retro oppure si buttano nel fosso. E poi c’è gente che gira col passeggino pur non avendo figli piccoli. È un ottimo nascondiglio per lo stupefacente». 


ATTIVITA’ ILLECITE
Nell’ultimo periodo lo spaccio è diminuito, disturbato dal cantiere edile. Sono in corso infatti i lavori di ristrutturazione approfittando del Superbonus 110%. E non sono mancati furti ai danni dell’impresa: rame, batterie e attrezzi. Qualcuno legge in queste razzie un tentativo di boicottaggio. Nei cunicoli la droga non viene soltanto venduta ma anche consumata, come testimoniano le siringhe gettate a terra. Durante le sue ronde, il residente si è trovato spesso faccia a faccia con gli intrusi: c’è chi scappa appena viene abbagliato dalla torcia e chi fa spallucce. Come nel caso di un gruppo di ragazzi sorpresi nel corridoio dei magazzini. «Erano tutti accalcati davanti a una porta, con la musica a palla. Avevano le bandane calate in faccia. Sembravano una baby gang. Fumavano e facevano casino - racconta l’inquilino additando lo spioncino installato da poco sulla porta di un magazzino - Ho il forte sospetto che usino la stanza come discoteca». Il residente non si meraviglia più di nulla. Le anomalie, in quel grattacielo, sono tante. E chi cerca di far rispettare le regole, a volte paga in prima persona subendo dispetti e minacce. Tanto che qualcuno ha perso le speranze di raddrizzare la situazione. Il custode è stato aggredito due volte da ex inquilini: «Ho denunciato gli aggressori, ora aspetto giustizia. Ma sono da solo qui, cosa posso fare? - dice allargando le braccia. «Abbiamo fatto diverse segnalazioni all’amministratore e alle forze dell’ordine. Finora abbiamo ottenuto solo le telecamere - tira le fila il residente - . Servono più controlli, dentro e attorno al palazzo». A completare il quadro c’è il problema delle morosità, soprattutto delle spese condominiali. Nel 2021 il fornitore di acqua e gas aveva staccato le utenze lasciando le famiglie al freddo per il buco da 40mila euro. E il cantiere sta andando ben più lungo del previsto. Qualcuno nel frattempo ha deciso di traslocare. 

Ultimo aggiornamento: 07:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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