TREVISO - «Da subito, il sindacato unitariamente, ma in particolare la Cisl, ha preso una posizione forte a favore della campagna vaccinale, però non ci siamo mai spinti oltre. Intendo dire che oltre a invitare e a sensibilizzare le persone al vaccino, dovremmo anche dire che gli iscritti al nostro sindacato non possono essere persone contrarie alla vaccinazione». Gianni Boato, segretario generale della Femca Cisl di Belluno e Treviso, la sigle dei lavoratori del tessile e della chimica, va giù duro: per lui iscrizione al sindacato e posizioni no vax sono incompatibili.
L'ATTACCO
«Il ragionamento sindacale non è mai un ragionamento individuale ma è sempre un ragionamento di tipo collettivo - rimarca il sindacalista -, si agisce quindi non per l'interesse del singolo, ma per l'interesse di tutti nella maniera più completa.
LE REAZIONI
Una presa di posizione radicale, quella di Boato, che sa di provocazione e che è destinata ad alimentare la discussione anche all'interno dello stesso sindacato locale. «Il vaccino tutela la salute, lo dicono i dati scientifici - afferma Massimiliano Paglini, segretario confederale della Cisl Belluno Treviso -. E noi ci battiamo per qualsiasi tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori: ovvio che siamo a favore del completamento della campagna vaccinale e abbiamo posto come prioritaria la copertura massiva della popolazione. E dunque invitiamo tutti a vaccinarsi, sempre nel rispetto della libertà dell'individuo. Leggo le parole di Gianni proprio come un invito forte alla vaccinazione. Noi, però, rappresentiamo tutti e dobbiamo tutelare tutti». A maggior ragione, non essendoci, in questo momento, se non per certe categorie, l'obbligatorietà della somministrazione, spiega il segretario. Che ricorda anche come la materia sia di per sé molto articolata e non possa essere troppo semplificata. Una linea che trova punti in comune con quanto espresso anche dal segretario generale dalla Cgil trevigiana, Mauro Visentin: «La nostra posizione è precisa: siamo perché la gente si vaccini e i posti di lavoro siano i più sicuri possibile e abbiamo invitato tutti i lavoratori ad aderire alla campagna vaccinale. Dopodiché le scelte personali possono contenere altre modalità. Non facciamo la cernita tra chi è vaccinato e chi no e non chiediamo l'esame del sangue agli iscritti: l'unico requisito per aderire alla Cgil è l'antifascismo». E sull'obbligatorietà Visentin ribadisce la necessità di una legge: «Se lo Stato matura delle scelte, come ha fatto in ambito scolastico e sanitario, naturalmente noi siamo per il rispetto della legge».