La commercialista: «Così pagavo il colonnello della Finanza»

Venerdì 20 Dicembre 2019 di Nicola Munaro
Vincenzo Corrado e Tiziana Mesirca
6

TREVISO - La domanda arriva precisa e puntuale quando l’interrogatorio di Tiziana Mesirca, commercialista trevigiana a processo per traffico di influenze illecite nella maxi inchiesta della procura di Venezia che aveva portato all’arresto del colonnello della Guardia di Finanza Vincenzo Corrado, anche lui trevigiano. Ed è proprio dell’ «accordo economico» tra la commercialista e il colonnello che il pubblico ministero di Venezia, Stefano Ancilotto, chiede conto a Tiziana Mesirca nella domanda cardine che indirizza l’intera deposizione.

I REGALINI L’ex colonnello della Finanza: «Rolex, soldi e cene? Solo ingenua esuberanza»

CINQUANTA PER CENTO
«L’accordo economico con Corrado era semplice - ha esordito la commercialista nella sua risposta - Per questa segnalazione e per avermi fornito il lavoro della Baggio trasporti di Mestre, Corrado voleva una percentuale. Disse che poteva anche fatturare dal momento che risultava iscritto all’ordine dei commercialisti. Io all’inizio non ci credevo e sono andata a verificare che fosse vero: lo era. Lui mi aveva detto di essersi impegnato con i Baggio, bisognosi di un fiscalista. Per questo mi aveva chiesto il cinquanta per cento delle mie parcelle, onestamente mi sembrava un po’ tanto».

Comunque sia, la commercialista Mesirca aveva deciso di pagare «vista anche la situazione non facile del periodo» e un modus operandi che nell’ambiente sembrava ricalcare le richieste avanzate dal colonnello della Finanza. «Ho parlato con i miei soci e abbiamo deciso di accettare, era da qualche mese che nell’ambiente c’era la pratica di dare una percentuale a chi ti segnalava una pratica. Così all’inizio ho corrisposto il 22,5%, una prima volta. L’ho fatto in nero, con i contanti prelevati da me e dai miei soci. Poi ogni volta che Baggio pagava un acconto, noi prelevavamo una quota e la versavamo a Corrado. In tutto, su una parcella da 80 mila euro, credo di averne dati più o meno 17 mila. Glieli davo - ha continuato Mesirca, rispondendo alle domande del pm Ancilotto - perché lui li voleva in quanto ci aveva portato il cliente: si comportava come un professionista con il quale poi il cliente che lui ha messo in contatto con noi, si interfacciava. Lo tenevo informato di tutto, di ogni passaggio anche se dopo un mese ho capito che questa era una pratica che non era conveniente: l’avevo accettata vista la situazione e per entrare in una certa società».

LA TARIFFA DEL COLONNELLO Intercettazioni, spunta la tariffa del colonnello: «Sotto i 25 non scendo»

ALL’OSCURO
Quello che la commercialista trevigiana ha ammesso di non sapere era che il colonnello, oltre a chiedere a lei parcelle per la pratica Baggio, era pagato dallo stesso Baggio. «Non sapevo se veniva pagato da lui, all’inizio - la sua risposta al pm che le contestava un’intercettazione in cui Corrado si lamentava di avanzare soldi dalla ditta di trasporti - L’ho scoperto solo alla fine, mi diceva “Da Baggio avanzavo i soldi” ma non so bene per cosa. Non sapevo nemmeno che era stato pagato con un orologio».

LA VERIFICA AXIOS
Prima dell’interrogatorio della commercialista, è toccato allo stesso colonnello Corrado chiarire la presunta soffiata del colonnello a Baggio sulla Axios di Vicenza, per la quale Corrado avvisò l’imprenditore dell’imminente verifica fiscale parlando di «partite di calcio» e «direttori sportivi» che «si erano esposti troppo». «Era stato Baggio a iniziare a discutere in codice e io l’ho seguito - ha precisato - parlando di “direttore sportivo”, “formichina” e “uccellino”. Ma quelli ero io, volevo dimostrare di saper gestire la cosa. La mia era una deduzione: ho detto che controllando un’azienda collegata, avrebbero controllato anche la Axios».
 

Ultimo aggiornamento: 12:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci