​Pasqua con il Covid. Zona rossa e controlli: picnic vietati sul Piave

Sabato 27 Marzo 2021 di Paolo Calia
Pasqua con il Covid. Zona rossa e controlli: picnic vietati sul Piave

TREVISO - Altre due settimane di zona rossa che si traducono in attività commerciali sempre più in crisi e in una Pasqua blindata, costellata da divieti di picnic all'aperto, ultimo in ordine di tempo quello che riguarda tutte le aree del Piave, meta tradizionale delle gite di Pasquetta, oltre a controlli sempre più serrati da parte delle forze dell'ordine soprattutto nei giorni delle fese. La Marca sprofonda sempre più nella crisi in attesa che la campagna vaccinale decolli e porti qualche miglioramento. L'Ascom provinciale intanto si prepara a fare i conti con conseguenze sempre più drammatiche: «Inutile nascondersi - ammette il presidente il presidente Federico Capraro - non si vede la fine del tunnel. Temo che, al termine di tutto questo, in settori chiave nella nostra provincia come turismo, ristorazione e moda conteremo molte chiusure. Tanti piccoli imprenditori non ce la fanno più». 
LE RICHIESTEDopo 13 mesi di pandemia, dopo aver perso il periodo natalizio, il carnevale e per due volta la Pasqua, Capraro si rende perfettamente conto che altre due settimane di zona rossa rischiano di essere fatali: «Anche perché nessuno ci assicura che saranno le ultime due - ammette - pure a settembre ci dicevano che si sarebbe potuto chiudere per salvare il Natale, poi abbiamo visto cosa è successo. Adesso è uguale. Per ristorazione e turismo la feste di Pasqua sono sempre state ottimi periodi per aggiustare il fatturato. Perderli rappresenta un danno enorme. E poi il settore della moda: sono troppi i negozi in difficoltà». Ascom quindi ha deciso di fare richieste concrete: «Servono leggi speciali, questo chiederemo - annuncia Capraro - normative che diano sostegno ai piccoli negozi di quartiere, quelli che se chiudono si trascinano già intere zone della città per non dire interi comuni. Servono veri interventi a sostegno del fatturato, non più semplici ristori per andare avanti. E serve soprattutto che la campagna vaccinale decolli per davvero. Quando arriveremo a fare 500mila vaccini al giorno, solo allora potremo dire di essere finalmente vicini alla soluzione».
I DIVIETIIntanto si moltiplicano i divieti in vista della Pasqua. L'invito delle autorità è quello di restare a casa. E i comuni iniziano ad alzare le barricate. Maserada, per esempio, ha vietato picnic e barbecue lungo le Grave del Piave. Lo annuncia ufficialmente l'amministrazione comunale rimandando alle «recenti normative, che hanno imposto lo stop agli spostamenti da parte della cittadinanza anche nei giorni che vanno da Sabato Santo 3 aprile al lunedì di Pasquetta, 5 aprile, in tutto il territorio nazionale. Ci si potrà spostare soltanto per motivi di lavoro, di salute». Nei medesimi giorni sarà tuttavia consentito, anche in ambito regionale, lo spostamento per fare la visita a parenti e amici, una sola volta al giorno, al massimo per due persone adulte, eventualmente accompagnate da bambini o ragazzi sotto i 14 anni o eventualmente persone non autosufficienti. 
CONTROLLI«A Maserada - continua la nota dell'amministrazione - per le prossime festività pasquali sono stati pianificati specifici controlli nel territorio dei centri abitati ma anche sull'area in prossimità del Piave.

Pertanto il personale della polizia locale e dei carabinieri, supportati dal personale volontario della Protezione Civile, sarà impegnato in tutto il territorio per il controllo del rispetto della normativa vigente, come previsto e fortemente raccomandato anche dalle recenti disposizioni della Questura di Treviso». Saranno dunque vietati i tradizionali picnic nell'area golenale del Piave, nel parco Parabae o nell'oasi naturalistica del Codibugnolo. «È tuttavia, invece, consentita l'attività fisica in prossimità della propria abitazione di residenza o l'attività sportiva sempre in forma individuale. In tutte le aree pubbliche permane l'obbligo di indossare la mascherina e tenere la distanza di sicurezza interpersonale. Ai trasgressori sarà contestata la sanzione amministrativa di 400 euro che, se pagata entro i 5 giorni dalla data di contestazione, è ridotta a 280 euro. La polizia locale ricorda inoltre che è comunque fatto divieto tassativo uscire di casa per i soggetti sottoposti all'obbligo di isolamento in casa, sia per positività al covid-19, sia per contatti stretti o per contatti scolastici».

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