Panevin, il sindaco di Arcade replica:
«Non sono ribelle o fuorilegge»

Sabato 4 Gennaio 2014 di Mattia Zanardo
Zaia e Presti accendono il panevin del 2013 ad Arcade
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ARCADE - «Sia chiara una cosa: non sono un ribelle o un fuorilegge, non sono andato contro la nota della Questura, né altre normative. Ci mancherebbe, il compito di un sindaco è proprio quello di rispettare e far rispettare le leggi». Domenico Presti, primo cittadino di Arcade, ci tiene a precisare come il celebre panevin in programma nel suo paese nella notte dell'Epifania non sia affatto una sfida alle prescrizioni dettate dai vertici provinciali della Polizia di Stato.

Al contrario sia del tutto legale e in regola, nonostante l'altezza della pira quasi doppia rispetto al limite massimo fissato.

Ma quella disposizione, come le altre del documento del Questore, spiega Presti, servivano a disciplinare in particolare le bubarate casalinghe, non autorizzate e controllate da nessuno, proliferate in questi ultimi anni, non alle manifestazioni ufficiali.

«Di questa interpretazione ho avuto conferma anche dallo stesso Questore -sottolinea il sindaco- quando l’ho incontrato alla cerimonia per la festa di Santa Barbara (patrona dei vigili del fuoco, ndr)».

Presti ha emesso anche un'ordinanza ad hoc, valida fino a fine gennaio: «In cui ho recepito in toto i suggerimenti del Questore e impongo ai miei cittadini di non accedere alcun falò, tranne quello ufficiale, pena possibili sanzioni o denunce. Non solo: ho inviato a tutti i residenti una lettera per informarli del divieto». Un metodo che, secondo Presti, sarebbe dovuto essere seguito anche dagli altri Comuni: «Se i miei colleghi sindaci avessero fatto altrettanto, avremmo assistito solo ai Panevin ufficiali, con buona pace della salvaguardia dell'ambiente. Perchè la vera questione è bloccare quanti approfittano di questo periodo per bruciare ogni schifezza». Spesso, in questi casi sì, con forti rischi.

«Il Panevin di Arcade invece gode di un'autorizzazione per i pubblici spettacoli di durata triennale. È valutato da una commissione di cui, oltre a me, fanno parte i vigili del fuoco ed è gestito con tutti i crismi di sicurezza: a una decina di metri c'è una squadra di pompieri pronta a intervenire e un idrante già allacciato alle manichette. Gli stand, dove gli Alpini fanno da mangiare, sono collocati in base alle indicazioni dell'Usl e dei vigili del fuoco». Da tutte le polemiche di questi giorni, Presti si augura solo una cosa: «Chissà che tutto questo parlare del Panevin, porti ancora più spettatori».

Ultimo aggiornamento: 18:30

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