Giochi 2026, c'è l'ipotesi velodromo di Spresiano per le gare di pattinaggio

Milano-Cortina, cabina di regia a Venezia. Salvini: «Completeremo l'80% delle opere»

Martedì 28 Febbraio 2023 di Alda Vanzan
Giochi 2026, c'è l'ipotesi velodromo di Spresiano per le gare di pattinaggio

A tre anni dalle Olimpiadi invernali Milano Cortina 2026, la seconda cabina di regia tenutasi ieri in laguna - presenti, tra gli altri, i ministri Matteo Salvini (Infrastrutture) e Andrea Abodi (Sport), i governatori Luca Zaia (Veneto), Attilio Fontana (Lombardia), Massimo Fugatti (Trentino) - offre conferme, qualche rinvio e una possibile sorpresa.

A partire dalla pista di pattinaggio su ghiaccio che, saltata l'ipotesi trentina di Baselga di Pinè, potrebbe sorgere nel Trevigiano. Nel costruendo velodromo di Spresiano. Dalle bici alle lame dei pattini.


CHI C'ERA
La riunione a Palazzo Balbi è durata due ore. Affollatissima la Sala Pedenin, tra i partecipanti il presidente del Coni e della Fondazione Milano Cortina 2026 che organizza i Giochi, Giovanni Malagò con l'amministratore delegato Andrea Varnier; l'amministratore delegato della società Infrastrutture Milano Cortina Luigivalerio Sant'Andrea; il sindaco di Cortina Gianluca Lorenzi; in collegamento il primo cittadino di Milano Beppe Sala e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Sul tavolo il cronoprogramma dei lavori.


LE CONFERME
Le conferme sono quelle delle opere infrastrutturali, principalmente le strade: «Nonostante gli anni di ritardo accumulati in precedenza, l'80% delle infrastrutture finirà in tempo utile», ha detto il ministro Matteo Salvini. Non sarà pronta la variante di Cortina (e lo si sapeva), mentre quella di Longarone non sarà del tutto finita. Le altre conferme: la pista da bob a Cortina (oggi l'inizio dei lavori di demolizione); lo spostamento del villaggio olimpico per i 1.200 atleti e tecnici da Fiames a Campo dove assicurano che non ci sarà un solo centimetro cubo di cemento (ma neanche i container amovibili hanno placato le proteste da un comitato locale); infine lo studio di fattibilità per rendere l'Arena di Verona, dove si terranno la cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici e quella di apertura delle Paralimpiadi, il più possibile senza barriere architettoniche.


I CONTI
Il rinvio riguarda l'aumento dei costi: alla precedente cabina di regia, quella tenutasi a Milano alla fine di gennaio, lo stesso Salvini aveva ventilato rincari sull'ordine del 30% a causa dell'aumento del costo delle materie prime, ma l'esatto ammontare si saprà il 22 marzo, quando a Roma si terrà la terza cabina di regia sul cronoprogramma dei Giochi. «Il monitoraggio è stato fatto - ha detto il ministro Abodi - si è discusso, ma dobbiamo confrontarci con il ministro dell'Economia perché non è soltanto importante la definizione di quanto manchi, ma anche le modalità per l'approvvigionamento». A mancare sarebbero una sessantina di milioni: disponibili ce ne sono 724 (400 messi dal Governo per l'aggiornamento prezzi, 324 nella Finanziaria dello scorso anno), bisogna arrivare a 800.
A proposito di costi, Sant'Andrea ha confermato che i lavori per la pista da bob ammonteranno a 85 milioni, di cui 61 per il solo impianto: «Domani (oggi, ndr) inizierà la demolizione controllata che durerà 60 giorni, a seguire ci sarà una rigenerazione delle aree contermini di circa 7 ettari nel centro di Cortina». Non è chiaro se a questi 85 milioni bisognerà poi aggiungere costi di natura tecnica. L'ad di Infrastrutture si è limitato a ribadire quali sono i costi «dei lavori». Quanto al Villaggio Olimpico, sempre Sant'Andrea ha confermato che per evitare sovrapposizioni di cantieri, in primis con quello della variante di Cortina, si è deciso di lasciare Fiames per l'area di Campo: «Ma sarà un allestimento temporaneo, tutto verrà montato e poi smontato».


PATTINAGGIO
La cabina di regia di ieri a Venezia non ha sciolto il nodo della pista di pattinaggio. Dopo la rinuncia di Trento (coprire l'Ice Rink sarebbe costato non i preventivati 50 milioni, ma almeno 70), sul tavolo sono state messe tre opzioni: quella piemontese con la struttura delle Olimpiadi del 2006, quella lombarda con Rho Fiera e, da ieri, anche quella veneta. Dove? «Un'idea ce l'abbiamo», ha detto il governatore Zaia. Ed è un'idea che porta nel Trevigiano, per la precisione a Spresiano, dove nel 2018 proprio Giancarlo Giorgetti, allora sottosegretario allo Sport, prese parte alla cerimonia per la posa della prima pietra del più grande velodromo d'Italia, un intervento di quasi 30 milioni di euro. Ora si tratterebbe di capire quanto verrebbe a costare l'impianto per ghiacciare la pista. Su un punto Salvini è stato netto: «Sosterrò il progetto più economico e ambientalmente sostenibile».

Ultimo aggiornamento: 15:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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