Alex, il nuotatore dei ghiacci ha conquistato Klagenfurt: «Ho vinto la sfida con l'acqua a 3,5 gradi»

Domenica 20 Febbraio 2022 di Pio Dal Cin
Alex Rossi con i figli

CODOGNE' - Dopo i successi ottenuti nei 50 delfino, nei 100 e nei 250 metri stile libero nelle acque gelide della Polonia il nuotatore di ghiaccio, come ormai viene definito l'atleta codognese Alex Rossi, non finisce di stupire.

Per la prima volta ha voluto provare a se stesso di poter affrontare i mille metri in acque con una temperatura di 3.5 gradi centigradi che ai comuni mortali non andrebbero bene nemmeno per lavarsi la faccia al mattino. I duri allenamenti, un fisico perfetto e la tenacia che lo ha sempre contraddistinto, hanno fatto sì che Alex si imponesse sugli altri concorrenti arrivando per primo ad un traguardo impegnativo. Lui stesso immaginava fosse già un grande risultato solo arrivare.

LA GIOIA
«Ringrazio la mia compagna e i miei figli ai quali dedico la vittoria - ha commentato Alex - Sono loro che mi danno la forza e mi spronano a continuare nella strada che ho intrapreso un anno e mezzo fa e che mi sta regalando continue e nuove emozioni ad ogni gara. Per prepararmi a queste competizioni, nuoto per due sere la settimana in vasca con acqua a temperatura normale a Vittorio Veneto, e quando il mio lavoro di fisioterapista me lo concede faccio qualche tuffo e provo anche al lago di Revine. E' una passione». Dopo i successi ottenuti la settimana scorsa in Polonia ieri, 19 febbraio, ha confermato la sua ottima preparazione fisica imponendosi nella gara che lo vedeva impegnato per la prima volta nei mille metri nel lago austriaco di Klagenfurt. L'atleta di Codognè si è imposto sugli altri nuotatori con un fantastico tempo di 18 minuti e 2 secondi.

IL COMMENTO
«Era la prima volta che tentavo questa distanza -racconta Alex - Ero emozionato come un bambino, non sapevo se il fisico avrebbe retto alla temperatura di tre gradi per tutto quel tempo. Invece sono riuscito a fare una bellissima gara e sono veramente soddisfatto. Il mio obiettivo era quello di arrivare alla fine, arrivare primo è stata un'ulteriore soddisfazione che premia gli sforzi e gli allenamenti che devo fare per poter affrontare le acque fredde dei laghi dove abitualmente si svolgono le gare. La gara è stata dura ma è stato bellissimo arrivare al traguardo». Il pericolo più grande che corrono questi atleti del ghiaccio è l'ipotermia. Immergersi in acque che non superano i tre gradi richiede un allenamento tenace e una notevole forza, oltre che perfette condizioni fisiche. «Bisogna abituare il fisico all'impatto iniziale con l'acqua fredda, ed essere fisicamente al top. I crampi potrebbero guastare la gara, come l'ipotermia, il vero spauracchio. L'allenamento è essenziale» racconta Alex, 46 anni che è fisioterapista alla Kinè di Conegliano e assieme ad altri amici gestisce altre due località, a San Vendemiano e Treviso. Ad accompagnarlo nelle gare come sempre la sua compagna e i suoi figli, Andrea 18 anni, Riccardo di 10 anni e Anna di 6. A dimostrare che, come recita un proverbio la mela non cade lontano dall'albero anche il figlio Riccardo ha affrontato la sua primissima sfida nell'acqua gelida a 3.5 gradi come il papà percorrendo la distanza di ben 25 metri e portandosi a casa una coppa che lo ha reso felicissimo. «Dedico questa vittoria ai miei figli e alla mia compagna, Luciana di Liddo che fa enormi sacrifici per far sì che io possa svolgere la mia attività e dedicarmi alla passione del nuoto. Luciana è anche presidente della Pro loco di Codognè dove vivo con la famiglia - Il prossimo obiettivo sarà nuotare il miglio, uno sforzo che richiede una presenza in acqua di quasi quaranta minuti. Ieri ci è riuscito solo un nuotatore lombardo. La prossima volta ci proverò sicuramente».
 

Ultimo aggiornamento: 17:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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