Fuochi nella notte per scaldare i vitigni dopo la gelata a 5 sottozero

Venerdì 9 Aprile 2021 di Gianandrea Rorato
Falò nella notte per salvare i germogli delle viti
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MOTTA DI LIVENZA - Suggestiva notte di falò quella tra mercoledì e giovedì a Villanova, tra i filari di viti nelle campagne di Motta di Livenza.

Le temperature sono scese fino a toccare i 5° sotto lo zero. Per riscaldare i germogli che stavano gelando e tentare di salvare il raccolto, i viticoltori hanno lavorato dalle 2 fino alle 7.30 di ieri mattina.

LA DECISIONE

«Abbiamo deciso all’ultimo momento. Con alcuni operai agricoli abbiamo tentato questo rituale» ha spiegato Ruggero Lunardelli dell’Azienda Vitivinicola Capo di Vigna di Villanova di Motta. «Questa è una tragedia: ho un groppo in gola, in quel momento mi veniva da piangere». Una gelata simile era stata registrata nel 2017: in quell’occasione non si accese nessun fuoco ma il raccolto venne perso. Per cui, visto quello che stava accadendo, si è tentata anche questa strada. E dato il coprifuoco, per strada non è passato nessuno durante la notte. Solo i primi passanti all’alba hanno notato questo inusuale spettacolo, non sapendo che pensare visto la particolarità dell’evento. Ieri ha commentato Stefania Buran, residente a Villanova e consigliera comunale: «Si tratta di un’iniziativa fondamentale per aiutare le viti a non gelare e perdere così il lavoro di un anno. Anche questo significa fare l’agricoltore. Vuol dire alzarsi in piena notte e andare nei vigneti per cercare di fare tutto il possibile per salvare il proprio lavoro. Magari ci sarà chi farà pure qualche battuta. Ma ricordo che se il cibo o la bevanda arriva in tavola il merito è anche di persone come queste. Perchè il cibo o le bevande non nascono artificialmente ma dal duro lavoro dei nostri agricoltori. Per evitare problemi ulteriori, le aziende agricole in casi eccezionali, come l’altra sera, possono utilizzare questo sistema. Tra l’altro il nuovo regolamento rurale lo permette, prevedendo il caso specifico».

IL PIANO

Ma se si ampliano gli orizzonti lo stesso fenomeno è accaduto in diverse parti d’Italia e anche d’Europa. Per esempio in Toscana si è scesi anche a -9° anche in uno dei suoi luoghi simbolo, Montalcino, la terra da cui nasce il Brunello, eccellenza del Made in Italy nel mondo. Per contrastare le gelate primaverili, con temperature che calano repentinamente quando il sole tramonta, i produttori hanno fatto squadra e si sono messi all’opera, in piena notte, per evitare che i gradi in vigna scendessero troppo. Molti vignaioli di Montalcino sono passati all’azione con un piano comune: riscaldare l’aria bruciando grandi rotoli di paglia posizionati nei vigneti. Identico spettacolo tra le province di Novara e Vercelli come pure a Cuneo e nella provincia di Alessandria. Fuochi nelle vigne anche in Germania e in Francia e in altre zone d’Europa.  

Ultimo aggiornamento: 17:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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